RAUCCI: PERCHE' SIAMO COSI' DIVERSI TRA CASA E TRASFERTA? NESSUNO HA TROVATO UNA RISPOSTA, MA STIAMO CRESCENDO
Davide Raucci è stato intervistato da Massimo Selleri sul Resto del Carlino.
Ecco le parole dell’ala biancoblu: Tutti ci stanno chiedendo perchè siamo così diversi tra casa e trasferta ma purtroppo nessuno ha trovato una risposta. Le prestazioni davanti al nostro pubblico dicono però che noi siamo una squadra che ha imboccato un percorso di crescita e oltre alla gara di domenica contro Jesi sarebbe importante vincere a Recanati dove disputeremo la prossima trasferta.
La lontananza dai tifosi può essere un fattore? Sicuramente il pubblico crea un’atmosfera unica, il suo sostegno in campo si sente e spesso è fondamentale per rompere l’inerzia della partita. La maggior parte di noi però è qui da almeno un anno e ormai dovrebbe anche sapere come si gioca quando i tifosi non sono presenti, perchè di fatto la Fossa ci ha seguito ovunque, ma quando noi non giochiamo al PalaDozza.
Il problema non è tanto perdere ma l’entità della sconfitta? Sono d’accordo. Bisogna dire chiaramente che contro avversari alla nostra portata abbiamo subito passivi forse troppo pesanti. E’ a questo aspetto che non riusciamo a trovare una spiegazione. Credo poco anche che tutto questo sia causato dall’assenza di Jonte Flowers. Potrebbe spiegare le sconfitte, ma non gli scarti pesanti.
Può essere il doppio salto di categoria? All’inizio questa poteva essere un’ipotesi credibile, ma dopo cinque trasferte penso non lo sia più. Stiamo lavorando tanto, sia come squadra sia singolarmente: io e altri che questa categoria non l’hanno mai disputata o l’hanno fatto da comprimari, stiamo cercando di migliorarci lavorando sui propri difetti.
Davide Raucci si sente un giocatore di A2? Mi sento come uno che sta cercando di scoprire quale sia il suo livello, lavorando tanto e seguendo i consigli di coach Boniciolli. Non sono l’unico, anzi siamo in tanti a chiedere di allenarsi anche quando potremmo riposare. La squadra ci tiene a fare una bella figura sempre, non c’è superficialità nonostante le sconfitte di Trieste e Matera andassero in una direzione diversa.
Questo animo operaio potrebbe candidarmi a essere una bandiera della Fortitudo? A chi non piacerebbe. Questo è il mio secondo anno qui, mi trovo benissimo. Per esserlo bisogna sempre rimanere al livello della Effe, io spero di riuscirci.
Domenica arriva Jesi? Dobbiamo vincere per rimanere ancorati alla zona playoff. Sappiamo che non basterà, bisogna infilare una coppia di vittorie, prima davanti al nostro pubblico e poi a Recanati.