NANDO GENTILE: IN VIRTUS CI SI SENTE PARTE DI UN GRUPPO. I GIOCATORI POSSONO ESPRIMERE EMOZIONI QUANDO GIOCANO
Nando Gentile è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.
I giocatori si sentono parte di un gruppo e di un progetto. Viene prima il ragazzo, poi il giocatore. Quelli col sangue nelle vene come i miei figli lo sanno apprezzare. Possono esprimere emozioni quando giocano. E l'emozione fa la differenza, oggi in campo si vedono tanti robot.
Su Alessandro e Stefano. Si aiutano, hanno gli stessi obiettivi, vogliono vincere. E ci mettono tutto. Avevano giocato insieme in Nazionale, ma in un club è diverso, e mi piace molto.
La partita di domenica a Milano. Bella da vedere, una classica che mancava da tanti anni a questo livello. L'Armani ha un roster infinito, che alla lunga pagherà. Attorno alla Virtus c'è grande entusiasmo, c'è una società ambiziosa, Zanetti è un vincente. Però la gente deve avere anche pazienza, è una neopromossa e manca un po' di esperienza a certi livelli.
Su Ramagli. Mi sembra sereno, ha le idee chiare, è nel posto giusto.
Domenica per Alessandro non sarà una partita come tutte le altre. Lo vedo tranquillo. Anni bellissimi a Milano, quello che è successo fa parte della vita di uno sportivo. E' maturato, anche se la gente dimentica come sia ancora un ragazzo. A Bologna sta vivendo le sensazioni che aveva perso, si sente protagonista, magari a volte va un po' fuori dalle righe ma ci sta, è il basket. Alessandro esprime emozioni, energia, determinazione. Invece Milano la vedo fredda adesso.
In che senso? Lui, Melli, Hackett: c'era l'appartenenza, oggi i tifosi fanno fatica a riconoscersi.
A Bologna si può vincere? Si può costruire un nucleo importante, per crescere ed essere protagonista negli anni. E' un club giovane, con una storia alle spalle. Qualcosa che fa bene a tutti.