FORTITUDO, IL PUNTO DOPO LA PARTENZA DELLA FONDAZIONE
La Fondazione Fortitudo è realtà. Se ne parlava da mesi, da ieri sera è ufficiale, con l'annuncio dato dal presidente Roberto Melloni durante la cena di Natale Fortitudo. Sarà quindi questo nuovo soggetto a gestire la proprietà della società sportiva Fortitudo Pallacanestro Bologna 103. Al momento i soci fondatori ufficializzati sono lo stesso Melloni, Gianluca Muratori, Pietro Segata di Società Dolce e Rosario Morelli, amministratore della società Contarini. Un quinto socio fondatore è una fiduciaria che tre tifosi storici hanno costituito ad hoc. Poi ci saranno i soci sostenitori, che potranno essere privati o aziende: di sicuro tra loro ci sarà l'Associazione "Per Amore".
Cinque anni dopo la Virtus, quindi, questo percorso tocca all'altra squadra della città. L'esperienza bianconera ha mostrato i pregi e i difetti del "modello Fondazione". Il pregio è che - in mancanza di un azionista di maggioranza che investa sistematicamente nel basket - questa modalità è praticamente l'unica possibile: con il poco di tanti si può fare molto, come ripeteva spesso Giulio Romagnoli, che è ancora sponsor della società.
I problemi - almeno per quel che riguarda l'esperienza Virtus - sono stati di due tipi, economici e di governance. Il fatto che in Fondazione si entri con una cifra una tantum e poi non si abbiano più obblighi (in Fortitudo l'impegno è triennale, 35mila euro l'anno per i fondatori e 15mila per i sostenitori), ha creato problemi praticamente ogni anno, quando c'era bisogno di ripianare e nessuno era obbligato a farlo: andavano in tasca solo alcuni soci di buona volontà. E la mancanza di una catena di comando chiara, cosa che ha causato incertezze e allungamento dei tempi in decisioni chiave, è stata forse la causa principale della retrocessione bianconera del 2016.
La Fortitudo riparte da questo modello, sapendo anche che (nella migliore delle ipotesi) la Fondazione dovrebbe tendere ad avere un ruolo di minoranza - e dare supporto e garanzia - come succede adesso in Virtus.
Perché questo possa accadere, però, ci vogliono uno o più soci "forti" di maggioranza, che si accollino oneri e onori. Al momento tali soci non ci sono. In futuro, si vedrà.
Nel frattempo, la squadra farà di tutto per essere promossa in serie A, come ripetuto anche ieri dal presidente Pavani.