IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO-FORLI'
Poi a volte capita che quando la partita è la cosa più serena della settimana, ne escano prestazioni che fanno riconciliare con la palla che rimbalza, lasciando per un attimo da parte polemiche, fazioni, figure destabilizzanti, varie ed eventuali. Vero che il risultato di Rimini avrebbe comunque fatto arrivare Bologna al sesto posto senza bisogno di vittorie, ma visto l'andazzo e la serie di sconfitte consecutive, ecco, la vittoria con Forlì è stata una buona caramella di miele dopo tanta nebbia. Vero, che dal +17 la si è rischiata di perdere per le solite ragioni, ma intanto almeno la squadra ha dimostrato, per una volta, di essere meno sfilacciata di quanto la si vorrebbe. E ieri si è giocato per la Fortitudo: non sempre era successo, di recente.
Vince Dalmonte, che a fine gara parla di sorrisi dopo aver, sabato nel presentare la gara, mostrato una faccia molto più affaticata e preoccupata. E, parlando di campo, ieri è stata simile a Pistoia, ovvero facile prima, complicata poi, in entrambi i casi contro avversarie che nulla avevano da giocarsi. La differenza l'ha fatta la possibilità di andare a bussare a qualcuno nei minuti finali, quando Aradori (bene prima, meno dopo) aveva il fiato di chi al minuto 38 non può essere anche lucido, e quando il resto della squadra aveva dimostrato di non essere in grado di capire come e quando cambiare i propri ritmi. Va bene comunque: sesto posto raggiunto e playoff, come - non dimentichiamo - era stato chiesto a inizio stagione. Ora il cervellotico orologio, che come prima gara riporterà Torino da 'ste parti dopo un trentennio, e poi i playoff. Ma intanto, per una volta, sia serenità. Per tutto il resto ci sarà tempo eccome.
Ed ero contentissimo - La differenza tra avere Candussi e non averlo, tutto qua. Poi la prova del collettivo, dove più o meno tutti sono riusciti a dare il loro apporto. Non con la giusta continuità, ma stavolta è bastata.
Non me lo so spiegare - Un po' sottotono Italiano, passerà. Poi giudizio sospeso per Vasl, ovviamente, notando intanto come Davis, a Trapani, viaggi a 13+10 di media. Evidentemente, qua c'è un buco nero che succhia energie e tutto il resto. Saprà il nuovo arrivato esserne immune?
(Foto Mauro Donati)