Virtus, il punto dopo il nuovo CDA
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Massimo Zanetti è ancora il presidente della Virtus, e Marco Comellini il nuovo CEO. Queste sono le indicazioni arrivate dall’assemblea dei soci di ieri, che ha ricostruito il CDA bianconero, che consta ora di tre membri. Il terzo è Giuseppe Sermasi. Balza agli l’occhi l’assenza di una rappresentanza dell’azionista di minoranza, ovvero Carlo Gherardi, che in precedenza era rappresentato da Marco Preti. Per fugare i dubbi di disimpegno, CRIBIS ieri pomeriggio ha diffuso un comunicato stampa in cui ha assicurato che il sostegno alla Virtus continua e gli impegni presi per l’aumento di capitale verranno onorati: CRIBIS continua a fornire sostegno finanziario a Virtus avendo sottoscritto il 5 febbraio 2025 la 2° tranche di aumento di capitale deliberato a dicembre 2024 di 3.350.000 Euro. Precisa, inoltre, che procederà anche alla sottoscrizione della terza tranche di tale aumento di capitale prevista nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda il CDA CRIBIS non ha ritenuto necessario indicare un Consigliere di Amministrazione, contando nella gestione dei consiglieri designati dall’ azionista di maggioranza in Assemblea.
Per concludere la giornata, ieri sera Carlo Gherardi e Marco Preti erano presenti alla Segafredo Arena, seduti di fianco a Massimo Zanetti.
La rivoluzione avviata la scorsa settimana si è quindi conclusa con un cambio di gestione (Comellini al posto di Baraldi) e anche con uno Zanetti molto più presente nelle dinamiche societarie nonchè unico socio rappresentato nel CDA. Questa è la situazione presente, e si andrà avanti così fino a fine stagione. Il futuro è da scrivere. Servirà trovare un nuovo main sponsor al posto di Segafredo e definire per tempo il budget per l’anno prossimo, in modo da poter avere buone carte in mano con Eurolega, che comunque con la prevista espansione a 20 dovrebbe accogliere la Virtus senza problemi. Per quanto riguarda i rapporti tra i due azionisti, le intenzioni di Zanetti paiono chiarissime, andare avanti con rinnovato entusiasmo. Meno interpretabile, invece, la volontà di Gherardi. Il numero uno di CRIF finora ha messo parecchi soldi nella Virtus, e ha acquisito anche un debito della società da Fiera, ma non ha mai voluto prendere la maggioranza delle quote, anche quando ha avuto l'opportunità di farlo.