BINELLI: SI VEDE CHE LA VIRTUS PUO' STARE TRA LE PRIME QUATTRO, LAVORANDO INSIEME E DANDO FIDUCIA ALL'ALLENATORE
Augusto Binelli è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.
Su Cazzola, che l'ha ringraziato per il canestro contro Cantù che regalò alla Virtus l'Eurolega, e quindi permise l'arrivo di Danilovic.
Questo non lo sapevo, avrei potuto chiedere l'aumento. O forse gliel'ho chiesto, facevo i contratti annualmente.
Solo contratti annuali im 17 anni di Virtus? Solamente una volta firmai un biennale, mi piaceva di più così. Era uno stimolo per dare il massimo, ogni anno dovermi presentare davanti al presidente a parlare con lui del contratto. Mai pensato a un pluriennale, eppure io volevo rimanere, dando sempre il massimo.
La Virtus di oggi. Un po' di sfortuna c'è, anche se perdere sempre di misura alla fine è indice, forse, di rilassamento mentale. Peccato, dispiace lasciare andar via partite così. Però possono servire come insegnamento più avanti. Prima o poi cambierà quel trend.
Il gruppo ha bisogno di crescere insieme, il quintetto è nuovo, il tempo ci vuole. Vanno sopra giocando bene di squadra, forse a quel punto pensano di aver già vinto. E anche un po' di stanchezza col roster corto. Speriamo che questo "4" arrivi presto, portando qualche tiro da fuori per liberare spazi in area a chi gioca spalle a canestro.
Più forte la sensazione di poter stare con le grandi o la preoccupazione di non riuscire a vincere? La prima, si vede che può stare lì tra le prime quattro. Ora deve trovare la continuità e piano piano verrà fuori. Basterebbe riuscire a giocare qualche altro minuto d'insieme e sarebbe sufficiente, invece a un certo punto forse cala la concentrazione, si concedono canestri per disattenzione. Lavorandoci bene e dando fiducia all'allenatore, i problemi si possono risolvere. I nomi ci sono, i cambi possono dare una mano. Serve giocare assieme.
Giusto dar fiducia a Ramagli, quindi. Non hai perso 4 partite di 30 punti senza giocare. Sapranno venirne fuori.
Mai stato al PalaDozza? Non ancora, però voglio tornarci quanto prima, per sentile il feeling di una volta. È un'emozione diversa là dentro. Era bello anche a Ca-salecchio, ma il PalaDozza è uno dei migliori campi d'Europa in fatto di ambiente. E la curva è quella di una volta, vedo entusiasmo e tanti giovani.
La vita da allenatore? Stiamo facendo un bel lavoro con la Pallacanestro San Giorgio, tanti bambini dal minibasket all'under 15. Ho allenato anche in C, questo è un altro mondo, vederli crescere è bello. Mi chiamassero i senior la voglia ci sarebbe, però mi sto divertendo.