GANDINI: IN SERIE A DEVONO ESSERCI I MIGLIORI, ITALIANI INCLUSI. NON INSEGUO LA TV IN CHIARO
Il presidente di Lega Umberto Gandini è stato sentito dal Corriere della Sera. Un estratto dell'intervista.
"In serie A devono esserci i migliori giocatori, italiani inclusi. Riflettiamo, però: i nostri giovani vincono a livello internazionale, ma poi spesso non fanno il salto di qualità. Altri campionati dovranno allora servire per lavorare su di loro. Capisco la Federazione, con cui le relazioni sono ottime. Però una discussione serena deve riguardare soprattutto il minutaggio dei nostri ragazzi. Quanto al format delle squadre, la domanda è: qual è il mix giusto tra italiani e stranieri? Ultimo appunto: premiamo chi usa gli under 22, più che chi ricorre agli under 25.
Abbandonare il professionismo? Forse è il momento di parlarne: spero che il ministro Spadafora lo valuti. Il basket paga un prezzo elevato a fronte dei pochi vantaggi che riceve dal professionismo.
Riaprire a dicembre? Ancora non si può dirlo. Intanto lanciamo un torneo virtuale, analogo a quello della Nba: le buone idee si copiano. La ripresa a porte chiuse sarebbe gestibile solo per un periodo limitato: potremmo usarlo per una Supercoppa con cui celebrare i 50 anni della Lega. Il torneo sarebbe un precampionato centralizzato.
Tornare in chiaro in tv? In Italia non molti vedono la NBA in tv, ma tanti la conoscono. Non inseguo la tv in chiaro, sganciamoci da vecchi concetti. Il basket in chiaro crescerebbe in popolarità? Forse, ma questo è proselitismo: dubito che serva sul piano commerciale. Oggi chi paga è la pay-tv e la vera tv in chiaro è Facebook: aggancia i giovani, il nostro bersaglio"