Gherardo Sabatini è stato ufficializzato a Ravenna qualche giorno fa. Il figlio dell'ex patron virtussino aveva anche ricevuto una proposta dalla Virtus, ma l'ha declinata.
Ecco le sue parole, intervistato da Stefano Brienza su Stadio.: Se in futuro le condizioni lo permetteranno non rifiuterò una seconda volta. La Virtus è sempre la mia squadra del cuore.
Sabatini, è vero che la Virtus l'aveva contattata? Sì ho ricevuto un'offerta e ho incontrato Ramagli e Trovato. Il coach mi ha detto che gli piaccio molto come playmaker, che avrebbe voluto fare di me il suo cambio del regista. Devo ringraziare l'intera società per questa chiamata che mi ha chiaramente fatto molto piacere. Abbiamo parlato con tanto rispetto, ma servono le condizioni giuste. Per me giocare nella Virtus sarebbe un sogno, ma di fronte a tanti amici e conoscenti, alla Unipol Arena, vorrei arrivarci nelle condizioni tecniche ideali.

Come mai ha rifiutato? Credo che Trovato e il coach stiano allestendo una squadra molto, molto forte per la A2. Hanno in mente di avere un cambio di livello in ogni ruolo. Hanno scelto Spissu come titolare e per lui è meritatissimo, viene da un ottimo campionato. Ci saranno quattro guardie per due posti. Conoscendomi credo di esprimermi al meglio solo con un minutaggio consistente. Sono un giocatole di carattere e vivrei male tanti minuti di panchina, non fa per me, soprattutto a 22 anni. Avrei giocato solo da cambio del playmaker senza mai avere minuti da guardia. Mi sembrava una decrescita. Ho bisogno dì giocare tanto, sbagliare e migliorare. Intanto faccio il tifoso e mi vado a vedere il derby.

Ha influito la situazione di limbo fra Serie A e A2 che sta vivendo fa società? E' una situazione un po' incerta, per un giocatore è strano. Non mi era mai capitato. Non mi ritengo ancora un giocatore da massima serie, devo fare un passo per volta. L'anno prossimo voglio essere protagonista in A2.

Quanto è stata dura dire di no alla sua squadra del cuore? Sono stravirtussino. Giocare perla propria squadra del cuore è il massimo per chiunque. E poi figurati, l'anno prossimo torna il derby, sarebbe stato bellissimo. Ma non l'avrei vissuta nella giusta maniera. Io e Ramagli concordiamo: non sono ancora un play titolare per una squadra che voglia vincere la A2 senza mezzi termini come la Virtus. Spero di affermarmi e magari, l'anno prossimo, fare un altro step. Intanto è stato meglio così per tutti. Sono coraggioso e sicuro di me: se si presenterà l'occasione di far vedere tutto il mio valore a Bologna, la coglierò al volo.

Come mai Ravenna? Ho firmato per un anno. Saremo in tre giocatori per due ruoli, quindi giocherò tanto, spero di guadagnarmi una trentina di minuti a gara dopo i 24' dell'anno scorso a Imola. Non è lontano da casa posso continuare a studiare senza problemi ed essere protagonista. Spero di guadagnarmi una trentina di minuti a gara agendo di fianco a Tambone e a un americano e giocando tanti pick n'roll, la mia arma preferita che nel triangolo di Ticchi non ho potuto sfruttare. Abbiamo fatto i quarti di finale nei playoff e nessuno se lo sarebbe aspettato, è stata una stagione importante. Il triangolo però mi lasciava poche responsabilità. Non mi nascondo, credo molto in me stesso.

Come sarà tornare alla Unipol Arena da avversario? Particolare, è sempre bello giocare in quel palazzo: purtroppo spero di vincere. Che accoglienza mi aspetto? Normale. Quella riservata a qualsiasi ex ragazzo delle giovanili.

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