Ieri sera Angelo Gigli e Alessio Teresi sono stati ospiti di Webasket su Radio1909. Ecco le loro principali dichiarazioni.


ANGELO GIGLI


Momento di Eurocup della Virtus: cosa comporta la sconfitta col Partizan?


Sicuramente una sconfitta che non ci voleva, che ha cambiato un po’ le carte in tavola. Adesso la Virtus affronterà una partita tosta ad Istanbul, da dentro o fuori, con tutte le carte in regola per vincerla.


Final Eight di Coppa Italia di settimana prossima: come ci si approccia a questo tipo di partita e chi vedi come favorita e chi come possibile sorpresa?


La Coppa Italia, soprattutto negli ultimi anni, ha sempre riservato grosse sorprese. È una di quelle competizioni dove non conta il valore assoluto delle squadre, ma più lo stato di forma con il quale si arriva alla competizione. Rispetto ai playoff, dove la squadra più forte riesce a far emergere il reale valore, nella partita secca può succedere di tutto, quindi è inutile fare i pronostici. Sappiamo tutti quali sono le squadre più attrezzate. Non ti lanci in pronostici quindi? No, anche perché poi li sbaglio e non vorrei portar sfortuna.

Cosa manca a Reggio Emilia, per lanciarsi nella lotta playoff, visto il roster di tutto rispetto?


Sto seguendo tutte le partite, vista anche la presenza di un mio caro amico qual è Peppe Poeta. Sicuramente è una squadra di ottimi giocatori, pieni di talento. Secondo la mia opinione, manca un po’ di solidità difensiva dove veramente fanno fatica. Forse manca a livello di squadra, qualche vero difensore, che è ciò che li sta penalizzando. Se poi guardiamo le statistiche, per quanto conta, canestro lo fanno sempre, fanno spesso tra gli 80 e i 90 punti (terzi nella classifica marcatori). Il problema non è l’attacco, ma probabilmente dietro, non a livello di attitudine, ma proprio di statistiche.


Cosa sta succedendo alla Virtus Roma, vista anche la sconfitta contro Pistoia?


Roma è comunque una neopromossa, quindi deve ancora prendere un attimo le misure al massimo campionato. Loro sono molto legati allo stato di forma di Dyson e Jefferson. Nel senso che se loro calano, fanno molta fatica. Credo inoltre che loro, a livello di potenziale, abbiano tutto per mantenere la categoria. Qualora dovessero trovare la quadra del cerchio, anche puntare a qualcosa di più. Credo che loro puntino a consolidare il mantenimento della categoria. Stanno facendo fatica ad inserire White, anche perché lui non è giovanissimo. Ci sono un po’ di problematiche e quel che posso augurargli è di trovare al più presto il bandolo della matassa.


Vista la partita col San Lorenzo, qual è la differenza tra affrontare una squadra italiana di pari livello e una argentina?


Gli argentini sono molto famosi per la loro intensità, la loro durezza. Sanno buttare il cuore oltre l’ostacolo. Aldilà della qualità dei giocatori, è comunque una scuola che ha sfornato una marea di campioni. La loro caratteristica principale è quella di mettere tutto quello che hanno in campo. Ritengo comunque che ce la possiamo giocare come scuola italiana, per quanto in questo periodo storico siamo più indietro, per una serie di motivi, ma il nostro obiettivo rimane competere con quella scuola lì.


Per quanto riguarda il “Progetto Altezza” nelle scuole di basket del Lazio, cosa si può insegnare a un centro moderno, rispetto agli insegnamenti avuti da te in passato?

Il Progetto stesso è disegnato non solo per i centri, ma per i lunghi in generale. Lavoriamo con tutti i ragazzi più alti della regione, tra i 14 e i 16 anni, cercando di fare un po’ di lavoro specifico, visto che purtroppo nelle ultime generazioni, siamo un po’ carenti nel ruolo di lunghi, centro e ala forte. Anche fisicamente siamo un po’ indietro. Si cerca quindi di fare un lavoro mirato. Rispetto a quando ho iniziato io, il ruolo di centro è parecchio cambiato. Da centri molto statici che giocavano vicino canestro, oggi come minimo sono molto dinamici. Si gioca molto di pick’n’roll e si iniziano a vedere alcuni centri tiratori. Qualora oggi si dovesse trovare un centro capace di giocare sotto canestro, sarebbe sicuramente un valore aggiunto per la squadra.


ALESSIO TERESI


Un recap di cosa sta succedendo in casa Roma e come arriva la Virtus a questa partita?


Il clima a Roma, inutile nasconderlo, è molto nervoso. Nervosismo iniziato al termine della partita di domenica scorsa, contro Pistoia, quando l’ing. Toti si è scagliato già nel tunnel degli spogliatoi, arrabbiato per il risultato, con Bucchi e con Dyson. Dyson che è uno dei principali protagonisti del momento “down” terrificante della squadra. Nelle ultime 6 partite è 5/38 da 3 punti. Settimana andata avanti in maniera “flat”. Oltretutto non è facile neanche avere notizie dal bunker del Tellene, dove si allena la squadra. Le poche foto arrivate, non vedevano inquadrato Dyson, a tal punto da pensare che non si fosse allenato con regolarità. La partita di domani è un’ultima chiamata della squadra, ultima chance, con i tifosi che partiranno coi pullman alle 13.45 in direzione Bologna con una 70ina di ragazzi. L’aria che tira non è buona. La società ha smentito con un comunicato le voci in settimana della stampa, prendendo le parti dell’allenatore, dicendo che Bucchi non è affatto in discussione e spiegando il Crowdfunding che terminerà il 29 febbraio, su cui a Roma di ironizza e si è ironizzato.


Credi che un eventuale arrivo di Gaines potrebbe essere un acquisto utile, o aggiungere a uno spogliatoio con altre 3 prime donne sarebbe un rischio?


Credo che chiunque arrivi a Roma in grado di giocare a pallacanestro sarebbe gradito. Lo stesso White, aldilà dell’esordio contro la Virtus Bologna è stato l’unico a “fare a schiaffi”, l’unico a far qualcosa, ma finora non si sta dimostrando in grado di aiutare la squadra. Giocatore fermo dall’estate scorsa dove finì a Cento. Il risultato in questo momento è deficitario. Chiunque venga sarà gradito alla causa.


Quella contro la Fortitudo sarà una partita da dentro o fuori, o la conferma varrà anche per le partite a venire?


Bisognerebbe chiederlo ai dirigenti. Gli articoli usciti parlano di ultima spiaggia. I tifosi ironizzano dicendo che Bucchi non è stato esonerato, per mancanza di soldi per transare il suo contratto, particolarmente oneroso e mancanza di soldi per sostituirlo. I nomi che son girati (Markovski in primis) non sono graditi alla piazza. Mi auguro che non sia un’ultima spiaggia. Bucchi è l’ultimo dei responsabili di questa situazione, tranne quella di aver avallato alcune scelte su certi giocatori. Domani c’è bisogno di un segnale e il segnale è la vittoria.


Un commento sulla stagione di Amar Alibegovic:


Giocatore che in telecronaca ho definito un centro alla slava. A me piace molto. Ala/Centro che ha anche tiro da fuori. Ultimamente sta dimostrando gli stessi problemi che dimostrò l’anno scorso, con Bucchi che lo sta tenendo spesso in panchina. Sembra abbia perso un po’ di fiducia. Ricordiamo che all’andata fece una partita stratosferica, contro la Fortitudo, approfittando dell’assenza di Sims e di un Leunen a referto solo per numero. Meriterebbe una chance in squadre con ambizioni maggiori di quelle di Roma. Rimane comunque un ragazzo che deve ancora maturare molto.


La panchina di Roma riuscirà a tenere alto il livello della partita contro Bologna?


Panchina che è poi quel che è: Rullo ha poco a che fare con la categoria, Baldasso è stato catapultato in Serie A. Ci vuole un White che giochi anche solo da mezzo White. Sono curioso della prestazione di Pini, che in questi giorni ha rilasciato dichiarazioni in cui ha detto di voler farsi rimpiangere. Pini che non è un fenomeno, ma ci mette tanta tanta garra. Temo molto la partita degli ex (Sims, Eta Beta Stipcevic, Pietro Aradori e Antimo).
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