Poco o nulla da salvare della partita di ieri per la Virtus, a parte il clamoroso losing effort di Weems (28 in 29’, e unico a difendere sul serio) e la prima “vera” partita di Mannion, che almeno in attacco c’è stato. Per il resto brutta difesa e facce non molto migliori: c’erano tre assenze - e quella di Pajola dietro ha pesato molto - ma Scariolo non ha cercato scuse, anzi ha annullato il giorno di riposo previsto per oggi.
Questa squadra infatti è stata costruita per reggere il doppio impegno e ha un roster profondissimo. Due sconfitte in sei giorni contro le due neopromosse - la seconda decisamente peggiore della prima - devono quindi far suonare un primo campanello d’allarme.

Di sicuro i tanti infortuni - prima i due gravi e poi tutti gli altri - e l’arrivo di vari giocatori in corsa non stanno aiutando: la Segafredo deve ancora trovare la miglior chimica di squadra, e farlo giocando ogni tre giorni non è facile. Ancora meno facile è farlo con il roster a disposizione che cambia ogni partita.
L’atteggiamento difensivo però non dovrebbe mai mancare, e invece non è così. Quasi 80 punti subiti in media in campionato, con 92 e 93 incassati nelle ultime due partite. E soprattutto la tendenza a “regalare” agli avversari almeno un quarto, in cui ci si distrae e si subiscono 25 o più punti. Questo problema, soprattutto in trasferta, può essere letale e andrebbe risolto il prima possibile. Bisogna ripartire dai 25’ di ottima difesa vista contro Ulm, e sperare che Pajola (appena tornerà) e Weems come atteggiamento siano “contagiosi” verso i compagni.
Anche perché campionato ed Eurocup non attendono di certo, e nei prossimi 10 giorni in coppa la Segafredo avrà due partite già molto importanti, prima a casa del Buducnost e poi al PalaDozza con Valencia.

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