Ai microfoni del telegiornale del Friuli Venezia Giulia l'ex coach della Fortitudo Matteo Boniciolli ha parlato dell'attuale situazione di Trieste e della sua esperienza negli Stati Uniti, con la possibilità di tornare in Italia qualora dovesse arrivare una chiamata interessante.

Quando competi in una gara per Ferrari con la Cinquecento hai difficoltà. Non è un merito o una colpa. Il problema è che si spendono molte energie a trovare un colpevole invece che a uscire da un momento di crisi.
Tornerei a Trieste? Se me lo chiederanno, potrei tornare.
L'esperienza americana? Mi piace esplorale diverse culture e diverse culture cestistiche; quella negli USA è la mia terza esperienza dopo Ostenda (Belgio) e Astana (Kazakistan). L’altematìva era restare a casa ad aspettare una chiamata. Qui i ragazzi giocano una stagione vera, oltre ad allenarsi due volte al giorno in gruppo e fare sedute individuali. Ad ogni allenamento abbiamo gli osservatori. Su 11 giocatori, 9 il prossimo anno riceveranno offerte da altre divisioni. Potrei restare fino a Marzo, ma se mi arriva un’offerta interessante parto, perché lo stipendio, qui, permette solo di vivere. Fosse diverso ci resterei a vita.



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