Fantinelli a Sport Club: la stagione è lunghissima, non dobbiamo montarci la testa
Matteo Fantinelli è stato ospite di Sport Club.
Le sue principali dichiarazioni
“E’ stata la partita più difficile della stagione, la mia più sotto tono, ma siamo contenti perché conta la vittoria, e loro hanno fatto una partitona. “
Recuperi molti palloni. “E’ l’imprinting che ci dà l’allenatore, e io cerco di farlo al meglio.”
Cosa vi aspettavate dall’ultima azione? “Eravamo a zona, Sabatini è uno che tiri di quel tipo in carriera ne ha messi, e visto che non mancava pochissimo mi aspettavo che attaccassero il ferro. Ha provato a vincerla, è andata bene a noi”
Ci stava aspettarsi un passaggio ai tiratori? “Io ero concentrato su di lui, non ho visto se ci fossero uomini liberi. Ma è la classica scelta per cui se vinci sei l’eroe, se perdi sei quello che ha perso la partita”
Per i tuoi infortuni hai rischiato la carriera? “Ho rischiato di avere un handicap quotidiano al di là della pallacanestro, quindi devo ringraziare il dottor Quadrelli del fatto di poter ancora giocare ed essere capitano della Fortitudo. Lui ha capito il problema, qualcosa che capita ad una persona su un milione, ma ne sono uscito”
Qualcuno ha sbagliato diagnosi? “E’ passata, io ora sto bene, non ho rivalsa verso nessuno”
Problema superato definitivamente? “Avevo una infezione, che se la sconfiggi sei guarito, anche se sono cose per cui non ne esci mai al 100%. Però sono stato fortunato”
Chi ha trovato la soluzione? “Quadrelli quando è rientrato in Fortitudo, e il dottor Rocchi di Reggio Emilia. E’ iniziato un percorso di cure di 2-3 mesi, che di solito lascia qualche problema, ma io per fortuna sono rientrato in toto”
Rocchi conosce anche Aradori. “E’ stato il nostro tramite, grazie a lui mi ha ricevuto già il giorno dopo”
Quindi Aradori oltre a fare punti ti ha permesso di guarire. “Avere accanto un giocatore come lui, per un play, è il massimo. Ora abbiamo dinamiche di squadre per cui tutti sanno quello che deve fare il proprio compagno, abbiamo connection più solide rispetto al passato”.
Tu sei più aggressivo. “Da play devo fare quello che mi chiede l’allenatore, quindi creare ed attaccare per i compagni”
Avete azzeccato anche gli americani. “La società ha fatto una bella pesca, sono ottimi ragazzi e giocatori fortissimi”
La crescita esponenziale della squadra a cosa è dovuta? “Per qualsiasi giocatore essere al 100% senza problemi fisici è fondamentale. Io ho grande rispetto della squadra dell’anno scorso, ci sarei andato in guerra, e nonostante i problemi siamo arrivati anche a battere Cremona che poi è andata in serie A. Con qualche aggiustamento avremmo fatto anche meglio. Quest’anno non devo essere io a dire quanto possa contare un allenatore come Caja, è una garanzia”
Quali sono stati i problemi dello scorso anno? “Tante cose. Gli americani, uno con problemi comportamentali e l’altro che non si è integrato, poi è arrivato Vasl che stava male. Il potenziale c’era, e i playoff lo hanno dimostrato: potevamo puntare al bersaglio grosso ma Cremona era ingiocabile”
Banks ha giocato con il freno a mano tirato. “Non penso sia stato questo. E’ arrivato una settimana prima dei playoff in una squadra con diverse problematiche, era la prima punta e tutti erano concentrati su di lui. Era poi stato mandato via Dalmonte, Vasl non stava bene, era una situazione difficile nella quale entrare ma non possiamo mettere in discussione il suo talento e la sua carriera. Le difese erano concentrate su di lui”
Dovresti giocare più in post basso. “Ci vado, ma le avversarie di recente si sono adattate, e mi marcavano con i loro lunghi”
Non avete adeguati cambi. “Io gioco quello che mi fa giocare il mio allenatore, che siano 20 o 30, conta vincere.”
Ma meglio essere titolare al piano di sotto o cambio sopra? “Per le mie caratteristiche fatico a rendere se gioco poco, ma sono sempre scelte dell’allenatore, conta vincere”
Cosa vi manca per la promozione? “E’ un po’ presto, avessimo questa condizione ai playoff sarebbe un vantaggio ma la stagione è lunghissima e non dobbiamo montarci la testa. C’è entusiasmo, ma siamo esperti e per questo non possiamo considerarci una candidata alla promozione dopo solo un mese di stagione. Ci saranno momenti di difficoltà, noi lavoriamo per continuare a crescere”
Cosa pensi della Virtus? “Non ho visto la partita con Cremona, ma se era imbattuta ci sarà stato un motivo. Sta facendo bene anche in Eurolega, ha la sua quadratura, magari con meno talento ma più compatta, e questo è importante”
Andresti in Virtus a fare il terzo play? “Sono il capitano della Fortitudo”
Accetteresti, in generale, un ruolo alla Mascolo, da pochi minuti in partita e solo in campionato? “No. Io ho giocato sempre in squadre dove ero il titolare, ma non giudico la sua scelta. Ho sempre preferito tanti minuti in categorie inferiori, perché voglio essere importante”