A due giorni dall'inizio della serie tra Fortitudo e Verona il coach biancoblu Gianmarco Pozzecco è stato intervistato dal Resto del Carlino e da l'Arena di Verona.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sono qui da poco più di un mese, e vado in controtendenza rispetto a quello che si dice normalmente. Ho ritrovato una Bologna che non ha perso la sua passione per il basket, ma che è migliorata dal punto di vista dell'accoglienza. E' chiaro che posso parlare solo per la Effe, ma fin dal primo giorno mi sono sentito a casa e il merito è del presidente Christian Pavani e di tutti i suoi collaboratori. Si percepisce che tutti lavorano per andare nelle stessa direzione e questo rende straordinario un ambiente già speciale come quello della Fortitudo.

In campo si è visto un maggiore utilizzo dei giocatori più esperti? Io non credo che questa cosa sia vera. Penso che durante la stagioni vi sia stato un momento in cui tutti si sono distinti. Non è un discorso di antipatie o di simpatie, di esperienza o non di esperienza. Tutto dipende dalla qualità degli allenamenti e anche dalle esigenze della squadra in quel momento. A mio giudizio c'è un solo giocatore che potrebbe avere il diritto di lamentarsi, ma non lo fa perchè è una persona matura. Chi? Fultz. Robert è un grande amico, un grande uomo è un grande fortitudino. Purtroppo si è trovato in una situazione non facile perchè è il classico playmaker che deve giocare tanto e avere la squadra in mano. Quando è arrivato qui si è trovato stretto in una realtà dove non era più il primo regista ma era un cambio anche se a mio avviso Demetri McCamey non è playmaker e questo ha reso ancora più complicato il suo ingresso in campo e la situazione che si è creata è stata complicata da gestire per coincidenze strane sia per Boniciolli, che per me e per Roby stesso. Quando dico che i nostri tre americani sono Cinciarini, Mancinelli e Rosselli sono impreciso, perchè nella bisogna inserire anche Fultz.

Si punta al 3-0 anche ai quarti? Ditemi dove si firma che ci vado di corsa. Non lo so, quello che so è che i quarti sono la tappa più difficile di tutti i playoff e mi fa piacere che lo stesso Mancinelli dica che la squadra deve imparare a tenere alta la concentrazione. Sarà molto complicato con Verona che di certo non si sentirà appagata di aver eliminato Legnano.

Pozzecco contro Dalmonte. Luca è più esperto di me. Da vice e capoallenatore ha sviluppato una carriera importante. Ne ha viste tante. Ha letture rapide e mature. E poi il mio amico Daniele Della Fiori ha costruito una squadra di grande valore. Lo dicono i fatti. La Tezenis è arrivata sesta solo per la classifica avulsa. Ma di fatto ha chiuso il campionato con gli stessi punti di Udine e Montegranaro. Dobbiamo metterci in testa che di fronte avremo un avversario che avrebbe meritato il quarto posto nel girone Est.

Perchè alleno? per passione. Non per bramosia di denaro. Non sento quel richiamo. Nemmeno per crearmi uno status sociale. Me ne frego, non mi interessa. La passione è la cosa più pura. Per questo ho lasciato Formentera.
Cosa voglio ora? Voglio vincere. E la strada da seguire è quella indicata da Recalcati e Sacchetti. Dicono che alla fine la differenza la fanno sempre i giocatori.
Io il leader carismatico? Ma giocano loro. E devono essere messi in condizione di farlo nel miglior modo.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91