IL DOPOPARTITA DI MANTOVA-VIRTUS
Dopo la sconfitta di ieri a Mantova i fautori del bicchiere mezzo - la maggior parte - pieno possono dire che comunque la squadra ha mostrato carattere da vendere, recuperando dal -21 a casa di una signora squadra essendo priva - oltre che del “solito” Ndoja - anche di Lawson, che praticamente non ha giocato il secondo tempo per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia, e con Spissu a mezzo servizio, per usare un eufemismo.
Chi invece vede sempre e comunque il bicchiere mezzo vuoto dirà che quando hai fatto una rimonta del genere e sei arrivato a +5 a due minuti dalla fine, in un modo o nell’altro la partita va portata a casa. E in effetti il finale la Virtus l’ha gestito male, soprattutto in attacco. Prima un pesantissimo 0/2 ai liberi di Oxilia, poi due errori consecutivi dopo i liberi di Rosselli. Fallo in attacco di Michelori prima, forzatura di Spissu poi. Infine è arrivata la tripla di Candussi, e giù il sipario.
Comunque la si veda, è arrivata la sconfitta che mancava da quasi tre mesi, e la striscia di 11 vittorie in fila si è interrotta. Prima o poi doveva succedere, e dal punto di vista della classifica non ci sono ovviamente problemi.
La stanchezza però ieri è parsa evidente, e ad allenarsi e giocare da sempre senza un titolare è anche normale che sia così. Ora quindi la Virtus ha bisogno di tirare un po’ il fiato, e da questo punto di vista il calendario aiuta. La prossima partita è tra dieci giorni a Ravenna (si gioca mercoledì 1° febbraio) e oltre a recuperare i due scavigliati si spera che Davide Bruttini arrivi e sia a disposizione di coach Ramagli prima possibile. Bisogna infatti assolutamente allungare la rotazione, e se possibile concedere qualche minuto in più di riposo all’insostituibile Guido Rosselli - che nelle ultime partite (a parte Imola) viaggia sui 35 minuti abbondanti di media. Se così sarà, allora la Virtus avrà tutte le carte in regola per riprendere il cammino da dove l’ha interrotto ieri sera.