RAMAGLI: CASALE SQUADRA PERICOLOSA E SCOMODA. NOI MISURIAMO LA NOSTRA CAPACITA' DI ESSERE SQUADRA
Il coach della Virtus Alessandro Ramagli ha presentato in conferenza stampa la serie playoff contro Casale Monferrato.
Si inizia con gara1 domani al PalaDozza alle ore 18, con diretta TRC, Radio Bologna Uno e LNP Pass.
Ecco le parole del coach bianconero: Casale è una squadra con la quale non abbiamo giocato, dato che al primo turno dei playoff i gironi si incrociano. Hanno avuto un girone di ritorno molto importante, hanno una forte impronta casalinga e difensiva. Gruppo di giocatori consolidato con una guida tecnica consolidata. Giovanni Tomassini è il loro playmaker e Brett Blizzard è l'anima della squadra, Ramondino se li porta dietro dalla stagione di Veroli. Poi hanno Martinoni, Natali e Fabio Di Bella, che ha esordito con me in serie A ormai tanti tanti anni fa. Poi hanno Jordan Tolbert come lungo e a stagione in corso è arrivato Mitja Nikolic - che qui conosciamo perchè ha giocato in Fortitudo - che si è infortunato un po' di tempo fa. Non conosciamo la sua situazione, se sarà o no impiegato e in quali gare.
A questi si aggiungono molto giocatori giovani, soprattutto Davide De Negri che è un "piccolo Blizzard", e Luca Severini che ha fatto molto bene nel settore giovanile di Pistoia.
E' una squadra di temperamento, con forte impronta difensiva, la miglior difesa della A2 dopo Treviso. Abbassano il numero dei possessi e usano molto il pressing a tutto squadre, sono la miglior squadra delle 32 nei recuperi per possesso.
In attacco giocano control game, senza stelle ma con grande condivisione della palla. E hanno trovato al loro interno le risorse per sopperire all'infortunio di Nikolic, aumentando le responsabilità di tutti, in particolare di Tommasini.
Sono una squadra molto pericolosa, giocano sull'onda dell'entusiasmo, sono arrivati in post season dopo un brutto inizio e un girone di ritorno davvero importante. Sono pericolosi e scomodi, e sanno sporcare le partite con situazioni tattiche che possono variare da gara a gara.
Per noi sarà un bel test, dovremo misurare la nostra capacità di essere squadra anche di fronte a situazioni tattiche che cambieranno durante la serie.
C'è un Gentile in più. La squadra era nata con 6 senior e 6 under, poi abbiamo attinto al mercato per l'infortunio di Ndoja e siamo passati a 7+5, e ora abbiamo 8 senior e 4 under. Abbiamo più rotazioni a livello di esperienza in questo momento. Abbiamo un giocatore molto significativo in più, che ci dà esperienza e attitudine a giocare le partite che contano.
Come cambia la Virtus con Gentile? Lo scopriremo strada facendo, è arrivato giovedì. Lui mi sembra abbia la capacità di entrare nel modo giusto, ci potrà dare impatto difensivo, playmaking e anche punti, e quell'esperienza e abitudine a giocare partite "do or die". Dobbiamo integrarlo velocemente. Ma in un playoff che speriamo lungo dovremo essere sul pezzo tutti e 12.
Come cambia il gioco nei playoff? Cambia moltissimo. Il gioco perimetrale viene limitato, e aumenta l'uso del gioco interno, la capacità di attaccare l'area diventa significativa. Sia il post basso che le penetrazioni. E poi il playoff esalta le cose semplici, la capacità di controllare rimbalzi e palle perse, sono cose che diventano predominanti rispetto alle percentuali di realizzazione.
Come sarà giocare al PalaDozza? Non voglio considerare giocare in un campo diverso come un limite o un alibi, se si gioca bene a pallacanestro si gioca bene a pallacanestro. Poi chiaro, la casa è la casa, siamo stati otto mesi e mezzo lì e ora cambiamo, ci saranno adattamenti da fare e dovremo farli in maniera veloce.
Come ti senti adesso? Mi sento come mi son sentito dal primo giorno. E' il momento più bello, perchè l'adrenalina si alza di più. Ma sono abbastanza vecchio per controllare le emozioni.
Il video grazie a Sportpress
(foto Iguana Press - Virtus Pallacanestro)