L'ex Virtus Flavio Carera è stato sentito dal Carlino. Un estratto dell'intervista.

"Sono stato fortunato. Sono arrivato nelle stagioni d'oro. Non arrivammo alla Coppa Campioni, ma tre scudetti di fila entrano di diritto nella storia.
I tiri liberi? Non erano la mia specialità. Devo ammettere, però, che compagni di squadra, allenatori e tifosi non mi hanno mai fatto pesare nulla. Anche se credo che molti, tanti, abbiano tremato, almeno una volta, quando mi avvicinavo alla lunetta. Finale contro Treviso. Un quotidiano sportivo, proprio quel giorno, scrisse che Rusconi e io, dalla lunetta eravamo dei mezzi disastri. Chiusi la partita con 7/8. Negli spogliatoi fu chiarissimo il messaggio di Ettore Messina: 'Se Flavio tira con queste percentuali dalla lunetta, forse è davvero il segno che lo scudetto è vicino'.
La finale con Livorno? Sono tuttora convinto che il canestro di Forti fosse valido. Dirò di più: se l'arbitro Zeppilli avesse avuto orecchie grandi come le mie, avrebbe udito la sirena. Ma dopo il canestro di Andrea.
Compagni? Ho giocato con Danilovic, il miglior giocatore d'Europa e non solo. Sono stato fortunato. Così come aver trovato una persona come Brunamonti. Ma sono in contatto con altri ragazzi, come Paolo Moretti, Riccardo Morandotti.
I tanti sfondamenti presi? Forse con i nuovi regolamneti qualche fischio me lo avrebbero ribaltato. Però se andate a vedere le classifiche, alla fine, in testa ai falli commessi c'ero io. Segno che poi gli arbitri non mi hanno regalato molto"

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