Un anno dopo la vittoria di Anversa, Filippo Baldi Rossi è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Un estratto delle sue parole.

"Non ho grande confidenza con le date, mi dimentico anche i compleanni dei miei. Però da 2-3 giorni tanti amici della curva hanno iniziato a mandare foto o video. Mi è venuta la pelle d'oca, quel weekend significa molto perché vincere con la squadra di cui sei stato prima tifoso e poi giocatore è il sogno di tutti.

Qualche ricordo particolare? "Il tempo passato fuori dal campo. In palestra eravamo delle macchine, tutti sul pezzo e iperconcentrati. Ricordo il legame che si ècreato nel momento giusto, tutti volevamo fare bene e abbiamo passato del tempo assieme creando un gruppo che forse era mancato durante l'anno. Lo spirito che ci ha trasmesso Djordjevic in quel weekend ci ha trascinato".

Ricordi e souvenir? "La retina del canestro sotto la nostra curva, che adesso ècon la medaglia nella bacheca a casa dei miei".
La sera in albergo chiediamo dove poter andare a cena e ci dicono che l'unico posto aperto è un ristorante italiano in centro. Dopo un po' col passaparola arrivano tanti tifosi e a fine cena ci siamo concessi qualche birretta in più con loro".


Quest'anno lo scudetto non è stato assegnato. Non entro nel merito, mi rode non aver potuto finire la stagione perché tutti noi ci credevamo. Nei playoff una serie può girare in un minuto, non sarò io a dire che avremmo vinto, però avevamo l'opportunità e finché si è giocato abbiamo dimostrato di essere competitivi".

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