Flats Service Fortitudo Bologna - Tezenis Verona, il dopopartita
Ad un certo punto il Paladozza pareva un ritrovo di umarells davanti ad un cantiere dove le cose non andavano proprio avanti: una Fortitudo che ora tale è, ovvero un cantiere. Con il rientro di Aradori, l'uscita temporanea (non sarà lunghissima, ma nemmeno di pochi giorni) di Cusin e l'inserimento di Menalo che inizierà da oggi, e nel frattempo un campionato che va avanti ed una partita, quella con Verona, complicatasi dopo un inizio fin troppo soft per essere vero. Dopo, le cose sono state messe a posto senza nemmeno tanto bisogno della mitologia del Paladozza (tradotto, non sono servite fischiate errate, il montare dei decibel eccetera eccetera, ma solo un mettere le cose in chiaro tatticamente e fisicamente) e con una conclusione che il solo Penna, di là, ha cercato di contrastare. La vittoria è arrivata, non c'è tempo per rifletterci sopra dato che mercoledì si è di nuovo in campo, girar pagina e andare avanti.
Un cantiere, appunto. Dove è chiaro che Aradori avrà bisogno di molto tempo per essere al meglio, ma dove si deve evitare che Mian inizi a ragionare da cambio e non da pedina importante come di fatto è. Dove a volte sembra che ci siano fin troppe opzioni in regia, ma dove per un motivo o per l'altro nessuno dei quattro è affidabile al 100%: Sabatini ieri ha avuto bisogno di tempo per mettersi in riga, Giordano è più da battaglia che non da costruzione, Panni è resuscitato dopo un primo impatto finito con un suo uscire dal campo talmente mogio da volergli andare accanto a battergli la mano sulla spalla. E Fantinelli che ad un certo punto doveva inziare l'azione in palleggio e terminarla in post basso. Ma è un campionato assurdo, dove in testa c'è Rimini, dove svariate favorite faticano e perdono un po' da tutte le parti e dove non c'è un risultato garantito: l'ennesima vittoria di Nardò, battendo stavolta proprio Rieti, dà pure una diversa lettura a quella che era sembrata, due settimane fa, una sconfitta su un campo non proprio materasso ma quasi.
Sei bellissimo - Freeman l'ha pescata da dove non sembrava ci fosse niente, anche se in questa stagione sta tirando i liberi ancora peggio della passata stagione. Fantinelli, a prescindere. E Gabriel, che se non passasse sempre metà partita a specchiarsi nelle sue azioni più belle e migliorasse in concretezza sarebbe davvero tanta roba. Ah, ovviamente anche gli striscioni, bipartizan, sullo stato delle cose in città, e forse anche altrove.
In altomare - E' una squadra bassa, come detto a fine gara da Cagnardi, che ha subito 41-33 a rimbalzo laddove i centimetri non si possono inventare: aspettiamo Menalo e vedremo che roba sarà, intanto però servirà maggiore intensità dai cambi. Ieri, pur senza gli strali a cui eravamo stati abituati dodici fogli di calndario fa, il coach ha fatto capire che chi entra non può chiedere sempre troppe azioni per essere davvero connesso con il match.