(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Ad un certo punto il Paladozza pareva un ritrovo di umarells davanti ad un cantiere dove le cose non andavano proprio avanti: una Fortitudo che ora tale è, ovvero un cantiere. Con il rientro di Aradori, l'uscita temporanea (non sarà lunghissima, ma nemmeno di pochi giorni) di Cusin e l'inserimento di Menalo che inizierà da oggi, e nel frattempo un campionato che va avanti ed una partita, quella con Verona, complicatasi dopo un inizio fin troppo soft per essere vero. Dopo, le cose sono state messe a posto senza nemmeno tanto bisogno della mitologia del Paladozza (tradotto, non sono servite fischiate errate, il montare dei decibel eccetera eccetera, ma solo un mettere le cose in chiaro tatticamente e fisicamente) e con una conclusione che il solo Penna, di là, ha cercato di contrastare. La vittoria è arrivata, non c'è tempo per rifletterci sopra dato che mercoledì si è di nuovo in campo, girar pagina e andare avanti.

Un cantiere, appunto. Dove è chiaro che Aradori avrà bisogno di molto tempo per essere al meglio, ma dove si deve evitare che Mian inizi a ragionare da cambio e non da pedina importante come di fatto è. Dove a volte sembra che ci siano fin troppe opzioni in regia, ma dove per un motivo o per l'altro nessuno dei quattro è affidabile al 100%: Sabatini ieri ha avuto bisogno di tempo per mettersi in riga, Giordano è più da battaglia che non da costruzione, Panni è resuscitato dopo un primo impatto finito con un suo uscire dal campo talmente mogio da volergli andare accanto a battergli la mano sulla spalla. E Fantinelli che ad un certo punto doveva inziare l'azione in palleggio e terminarla in post basso. Ma è un campionato assurdo, dove in testa c'è Rimini, dove svariate favorite faticano e perdono un po' da tutte le parti e dove non c'è un risultato garantito: l'ennesima vittoria di Nardò, battendo stavolta proprio Rieti, dà pure una diversa lettura a quella che era sembrata, due settimane fa, una sconfitta su un campo non proprio materasso ma quasi.

Sei bellissimo - Freeman l'ha pescata da dove non sembrava ci fosse niente, anche se in questa stagione sta tirando i liberi ancora peggio della passata stagione. Fantinelli, a prescindere. E Gabriel, che se non passasse sempre metà partita a specchiarsi nelle sue azioni più belle e migliorasse in concretezza sarebbe davvero tanta roba. Ah, ovviamente anche gli striscioni, bipartizan, sullo stato delle cose in città, e forse anche altrove.

In altomare - E' una squadra bassa, come detto a fine gara da Cagnardi, che ha subito 41-33 a rimbalzo laddove i centimetri non si possono inventare: aspettiamo Menalo e vedremo che roba sarà, intanto però servirà maggiore intensità dai cambi. Ieri, pur senza gli strali a cui eravamo stati abituati dodici fogli di calndario fa, il coach ha fatto capire che chi entra non può chiedere sempre troppe azioni per essere davvero connesso con il match.

Oggi Virtussini siamo noi su Revolution media
La slot machine online dei record all time con le curiosità sul basket