La doverosa premessa è che dalla partita di ieri non si possono trarre conclusioni se non parziali, vista la situazione delle due squadre, reduci da una lunga quarantene e piene di assenze tra infortuni e Covid.
Detto questo, è venuta fuori una bella partita, che Milano ha vinto adeguandosi al ritmo della Virtus, a punteggio altissimo. La squadra di Messina è stata praticamente sempre avanti, e più volte è sembrata poter chiudere la partita, ma la Segafredo è stata bravissima a non mollare mai e l’ha sempre riaperta, anche dal -9 a 50 secondi dalla fine. Strepitoso Belinelli (34, massimo in carriera in Italia), poi in overtime - con Teodosic fuori per falli - Milano ha prevalso, anche se comunque Weems ha tirato per pareggiare anche lì. Peraltro ci sono state anche un paio di decisioni arbitrali dubbie: un canestro di Melli non dato buono e una rimessa - palesemente bianconera - invertita, e questa fa specie perchè gli arbitri sono andati anche a rivederla.
Fatto sta che ha vinto Milano, tornata a +4 in classifica e sicuramente prima a fine girone di andata. La Virtus esce a testa alta dopo aver mostrato un gran carattere, e per il resto si vedrà.
Ora la Segafredo deve cercare di recuperare in fretta la miglior condizione, e i suoi infortunati il prima possibile. Cordinier dovrebbe essere il primo a tornare, e Mannion seguire a ruota. La presenza del francese sarà importantissima in difesa, che continua a essere il problema principale della Virtus. Ieri si è fatta tantissima fatica, e persino Pajola ha sofferto parecchio dietro. L’altro problema riguarda i lunghi: una delle chiavi della partita sono stati i rimbalzi offensivi di Milano, ben 14. Jaiteh - pur con qualche sbavatura - ha fatto una buona prova contro avversari di altissimo livello, Alibegovic e Sampson decisamente meno. Quest’ultimo - pur con le attenuanti del caso dovute ai ripetuti infortuni - a oggi è un oggetto misterioso, e non sta rendendo da centro titolare di una squadra che punta a vincere in Italia e in Europa.

(foto Virtus Pallacanestro)

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