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Foto Basket Torino
Foto Basket Torino

Matteo Boniciolli è stato ospite di Sport Club su E-Tv.

Intanto, come stai? “Come si diceva negli anni ‘70, ‘è vivo e lotta insieme a noi’. E' stata sbagliata una diagnosi, si parlava di aneurisma all'aorta, poi grazie a Bologna, al Sant'Orsola, si è scoperto che non c'era niente. Potevo tornare, ma intanto Torino doveva essere certa che io non morissi in panchina, e ora al mio posto c'è un ottimo professionista come Paolo Moretti”

Moretti era dispiaciuto di averti sostituito in questa situazione, ma raccontava di non essere più visto come allenatore. “E' strano, io spero che venga scelto per Torino anche per l'anno prossimo. Era fermo da due anni, qualcosa di incredibile: siamo circondati da stranezze, e non solo nella pallacanestro. Qualche tempo fa, a Roseto, parlavo con un allenatore affermato in B che si chiedeva perchè non venisse più chiamato. Gli spiegai che non c'è niente da capire: succede che ti chiamano, poi non ti chiamano più, poi ti richiamano di nuovo"

E' un mondo di etichette, tu ad esempio vieni descritto come rompiscatole. “Lasciamo perdere”

In Virtus Holiday è stato provato a lungo, ora pare non vada bene. “L'NBA è un'altra roba, un altro sport. Uno come lui, che di NBA ne ha fatta tanta, può avere difficoltà. In Europa, se si vedessero penetrazioni come quelle che ci sono in NBA, avremmo allenatori deputati a sparare ai propri difensori. Mio figlio, negli States, mi ha detto che quella è definita sportainment: qui invece le partite non devono solo intrattenere ma vanno anche vinte. Holiday deve capire dove è arrivato, serve pazienza”

Ma tu a febbraio lo avresti chiesto? “Quando Marjanovic è stato tagliato dal Fenerbahce, ero convinto che un pistolone così dentro l'area sarebbe servito a tante squadre europee, invece è finito in Cina. Ci sono mercati più allettanti del nostro, l'Italia è un campionato marginale, di passaggio. Poi ribadisco, io ho grande stima di Ivanovic, ma passare dall'NBA a lui è come passare dall'asilo Montessori ai marines, specie se non hai 18 anni e hai una carriera alle spalle. Pensi che sia una cosa leggera, invece scopri che in difesa devi aiutare e altre cose a cui non eri abituato. La Virtus è una squadra di alta età media, ma è competitiva per lo scudetto e saprà come risolvere la cosa”

Se la Virtus ti richiamasse, tu cosa faresti come prime cose? “Intanto la Virtus non mi chiamerà mai: ho già dato, anche con discreti risultati. Il problema è che giocatori straordinari come Hackett e Belinelli, l'asse portante di questi anni grazie anche ad ottimi allenatori, hanno una età che va avanti. E sostituirli, viste le regole, è impossibile: degli Hackett o Belinelli giovani non ne esistono. Io ricordo Pajola, ai tempi del derby in A2 quando c'erano lui e Candi a cui diedi l'ultimo tiro perchè doveva imparare a prendersi responsabilità, e penso sia l'asse portante della prossima Virtus. Ha il giusto atteggiamento, lui, ma gli altri? Chi può prendere il posto di Belinelli? Chi può aiutare in regia Pajola come fa Hackett?”

Che stranieri terresti? “Quelli bravi, a partire dal formidabile Shengelia, avranno offerte importantissime. Di solito ti restano quelli che hanno fatto meno bene… Certo, la Virtus avrà un servizio di scouting per individuare i profili per l'anno prossimo e continuare sia a fare l'Eurolega che ad affrontare Milano, ma il problema non sono gli stranieri, quanto piuttosto trovare alternative agli attuali italiani. Non è un caso che la Virtus, dopo essere stata presa a sberle dall'Olympiacos, abbia battuto milano: i giocatori inconsapevolmente ad un certo punto iniziano a battezzare le partite, sanno che non possono tenere sempre lo stesso ritmo. Ecco, magari puoi andare da Divincenzo e offirgli 6 milioni, ma dubito capiti”

Qualche italiano potrà fare bene? “A Torino, dopo una annata con un ottimo allenatore come Ciani, andai e proposi due strade: o sei veterani che sarebbero stati comunque gli scarti delle squadre di vertice e che avrebbero fatto un campionato continuo senza andare oltre il primo turno di playoff, o cercare giovani come successo con Schina, Ladurner, Ghirlanda, rischiando all'inizio ma lavorando tanto per investire e cercare di vincere nel futuro. In Virtus servirebbero grandi doti comunicative per affrontare questi discorsi: puoi investire su un simil-Belinelli, ma vedi la carriera di Pajola e quella di Candi, che non è il play titolare della Nazionale ma è il cambio del cambio a Tortona pagando scelte passate invece di preferire la continuità. A Torino si cita sempre Boniperti, ‘la vittoria non è la cosa più importante ma è l’unica che conta': ecco, la programmazione non esiste, se non vinci non è che ti rompano i coglioni ma ti disturbano”

Un tuo parere sulla Fortitudo? “Ho perso le ultime tre finali giocandole con un americano infortunato. Penso che non sia un problema la posizione di classifica con cui arrivi ai playoff, ma la situazione in cui ci arrivi: con il vantaggio del fattore campo senti la pressione, se non ce l'hai ti lamenti che non ce l'hai e nessuno è contento. E allora la cosa migliore è arrivare, e Caja lo saprà fare, ai playoff mostrando la propria migliore versione possibile”

Come fai però a fare programmazione con i giovani, quando dopo una buona stagione magari arrivano l'NBA o gli squadroni a portarteli via con grandi contratti? “E' il motivo per cui fare sport professionistico è complicato, le squadre cambiano per 8/10 ogni anno e ormai si vive con ‘ste sciocchezze come i Big Data. Basta solo che due giocatori importanti nello spogliatoio non si sopportino e tutti i calcoli saltano. Però, almeno, se l’NBA ti porta via un giocatore, ti darà un sacco di soldi con cui continuare ad andare avanti, come fanno a Vitoria. Ma fare una squadra forte è sempre un colpo di culo”

Dicono che Ettore Messina sia bollito. “A me Selvaggia Lucarelli non sta simpatica, però in radio davanti a chi la critica sui social magari nascondendosi dietro nickname tipo Porcellino Rosa, cosa fa? Li chiama. Io feci uguale a Bologna, quando mi augurarono di morire io chiamai questa persona che però era preparata, e sapeva che la Polizia Postale non gli avrebbe fatto nulla. Il tempo passa per tutti, ma se Messina è bollito allora meglio chiudere con lo sport: sono bolliti anche Motta, Allegri, Gasperini, ovviamente pure io. Poi magari vinci una coppa e vengono a baciarti le dita delle mani. Come dice sempre mia moglie, diamo troppo spazio a giudizi banali, come essere bolliti dopo i 45 anni o che sei un perdente se non vinci un campionato. Questi commenti arrivano da persone con forti problemi”

Chi vedresti in finale, se non saranno Milano e Virtus? “A Trento è scoccata una scintilla. Giocano in maniera vincente, c'è un allenatore capace, e non penso che sia una di quelle squadre che scoppierà nei playoff: se avranno la possibilità di vincere il campionato se la giocheranno, stanno giocando così dall'inizio della stagione, hanno Ellis che è fantastico, Niang uscito dalle cure di Breveglieri in Fortitudo”

Ha sbagliato la Fortitudo a perderlo? “Non so perchè se ne sia andato. Va via dalla Fortitudo e poco dopo era in quintetto in Eurocup, e ora è pure in Nazionale”.

Il video integrale della trasmissione. 

 

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