Gianmarco Pozzecco, al momento a Formentera, è stato intervistato da Luca Aquino sul Corriere di Bologna.
Ecco un estratto delle sue parole.
Ho rifiutato alcune offerte, inutile allenare giusto per allenare. Se una squadra è scarsa rimane scarsa anche se sei il miglior allenatore del mondo, se è forte allora devi essere scemo per farla andare male.

Sulla Virtus. Sta tornando la solita Virtus. Senza esagerare e senza montarsi la testa, comincia ad assomigliare a quella fortissima che ho avuto la sfiga di affrontare spesso in carriera. Tolta Milano, ha fatto un mercato da prima della classe ed è una delle pretendenti ad arrivare in fondo.

Manca però un giocatore. E' una scelta che condivido, spesso di scende a compromessi e si prende un giocatore che non ci soddisfa solo per far vedere che ci si muove. A Capo D'Orlando, nell'anno che allenai Basile, Soragna e Nicevic sbagliai il play titolare straniero. Assieme a Peppe Sindoni, il più grande conoscitore della pallacanestro contemporanea insieme a Gianmaria Vacirca, che però ora vende scarpe, decidemmo di tagliarlo giocando le prime tre partite di A2 senza un americano. Poi firmammo Keddric Mays, il giocatore che volevamo in estate. Per la Virtus che pensa in grande, la scelta di aspettare quello giusto la condivido totalmente.

Un pregio di questa Virtus. Il fatto che abbia puntato su giocatori italiani. Li ho visti a Trento, hanno tanto talento ma devono migliorare in difesa. Credo giocheranno molto meglio in casa che fuori, Lawal sarebbe stato un giocatore pazzesco per loro. Se troveranno equilibrio attacco-difesa diventeranno molto pericolosi.

Su Alessandro Gentile, che avrebbe il potenziale per diventare MVP del campionato. Ma deve dimostrarlo, anche se in passato lo ha già fatto. Non amo parlare di basket sui social, il mio ultimo tweet fu dopo un Milano-Avellino dell'anno scorso e scrissi che da tempo non vedevo un giocatore così dominante. Il destino è nelle sue mani, ci tiene e mi auguro che possa tornare il giocatore bello da vedere che è già stato.

Sull'eventualità di allenare la Virtus in futuro, dopo aver rifiutato da giocatore. Sarebbe un controsenso, direi ancora di no. Non posso venire alla Virtus nemmeno come custode, lo stesso a Cantù. Se ho fatto una scelta del genere da giocatore non vedo perché debba essere diverso da allenatore.

Su Capo D'Orlando, che si è qualificata a una coppa europea. Una cosa pazzesca, un paesino di 13mila anime, una storia da film. Capo D'Orlando è il paradiso: la palestra è a 150 metri dal mare, finito di allenarti puoi andare in spiaggia per dieci mesi l'anno, la popolazione è fantastica.

FORTITUDO-JESI, IL PREPARTITA
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91