FORTITUDO - FERRARA, IL PREPARTITA
Settimana di pausa, osservando le altre che giocavano le finali di Coppa Italia facendo di necessità virtù e ricordando come, l’anno scorso, proprio mentre Scafati si portava a casa il trofeo, il periodo fu fondamentale per ricostruire e ripartire. La Fortitudo è tornata da Trapani in silenzio, mentre altrove – come da prassi – è stato normale il riprendere degli sberleffi eccetera tipici della città. Poi magari sarà interessante vedere il peso della Supercoppa biancoblu e della Coppa bianconera: zero, per entrambe, se poi a fine stagione non ci sarà il pass per la serie A. Di certo, non ci si aspettava il totale silenzio su alcune cose, tipo lo sberleffo degli spazzoloni a pois: in un evento di Lega, della stessa Lega di cui la Fortitudo fa parte, forse qualcuno – non certo dalla dirigenza fortitudina, essendo lo sponsor d’accordo – avrebbe dovuto spiegare che si poteva evitare. Tutto in cavalleria, alla prossima.
Prossima dove si dovrà iniziare a valutare quali saranno stati i risultati del ritiro in Trinacria, pur sapendo che è alla fine del viaggio che si capisce se il serbatoio era stato riempito a dovere, e non certo ai primi chilometri. Con Legion che sta avendo il tempo per inserirsi – e capire ogni giorno di più che in questa squadra può rendersi utile anche senza 20 punti e 20 tiri. Molte (tutte, infermeria a parte) delle fortune biancoblu da qui all’estate passeranno da questo passaggio, oltre al fatto di dover bilanciare il rendimento di tutti quei settori che sono stati toccati da questi inserimenti. Ad esempio Candi, che nel girone di “ritorno” (intendendo “le partite effettivamente giocate dalla sedicesima disputata in poi”) ha cifre dimezzate: da 13.1 a 6.3 segnati, con percentuali passate dal 40 al 30. Va bene che prima Ruzzier era a metà strada, va bene che prima nel reparto stranieri si latitava, ma servirà uno stabilizzarsi a livelli leggermente maggiori.
Ferrara, quindi. Vai te a capire come mai le cose non vadano così tanto bene da quelle parti, dato che a inizio stagione non è che si parlasse di promozione, ma nemmeno di squadra che in questo momento rimane in zona playout. Il problema, forse, è l’essere fin troppo zemaniani, dato che la Bondi è fin qua il miglior attacco del girone così come la peggior difesa: ecco quindi gli alti e bassi, che hanno visto Ferrara di recente vincere all’ultimo secondo (anzi, al primo dopo la sirena…) in casa Virtus e poi franare a domicilio contro Imola, fare bene in casa con Mantova e Treviso inframezzando con un disastro a Roseto. Da un po’ allena Adriano Furlani, e la squadra si è appena rinforzata con l’arrivo da Matera del lungo Crotta (4+4 di media in serie B per lui) e dell’alona Molinaro da Agropoli. Accanto, molto gira sugli americani, con Bowers e Roderick a fare 36+15 in due e lasciare all’ex Cortese il resto del lavoro: 15 punti e 35 minuti di media per l’ala che ha matato la Virtus. Servono punti, quindi, agli estensi: d’altra parte, se il DS Alessandro Pasi – altro ex – ha di recente spiegato che questo è un campionato così equilibrato che a Ferrara non è precluso nemmeno il sognare la promozione, allora è chiaro che il record di 9-14, e le tre vittorie che separano la Bondi dalla zona playoff, non sono motivo per pensare ad una scampagnata.
(Foto di Fabio Pozzati)