E ora andatela a fermare voi, questa Fortitudo, che ha feromoni tali da esaltare anche quelli che durante la stagione erano rimasti freddi, e che fa 3-0 con Agrigento dopo aver fatto 3-1 con Agropoli, sempre partendo dallo svantaggio del fattore campo, arrivando nel lotto delle quattro semifinaliste con una gioia collettiva da far pensare davvero al meglio possibile. Perché il venerdì paladozziano era iniziato male, quasi che la squadra avesse dimenticato che ogni cosa, sia davanti che dietro, deve passare dal sudore e dalla conquista: troppi giochetti davanti, per troppo tempo, e quando anche dietro le cose sono peggiorate ecco come tutto stava andando davvero a rotoli. Con divario sempre attorno ai 10 o poco più, e l’incapacità di trovare un uomo che facesse da eroe del giorno.

E allora si è dovuto andare a bussare alle porte di Raucci, dietro, e di Montano davanti. Oltre a tante facce cattive e, soprattutto, un clima sugli spalti che avrebbe atterrito chiunque: Agrigento si è persa per strada, falcidiata da un braccino come non se ne vedeva da tempo, e pur continuando a saltellare in attacco il sorpasso è stato quasi inerziale, ad un certo punto. Tutto bene, non dimenticando che questa squadra è senza Flowers (applauditissimo dalla tifoseria) e che ha giocato il rush finale senza un bernoccolato Daniel.

10’ di estasi, e come giusto che sia Boniciolli a fine gara ha preferito ricordare i precedenti 30’, fatti come detto della convinzione, chissà, che troppe cose potessero arrivare per diritto divino. Non il modo migliore di affrontare la serie, magari l’illusione che al Paladozza in un modo o nell’altro le cose sempre si aggiustano. Certo, è così, ma non è che lo possa essere per forza di cose. E ora, in attesa di sapere che sarà tra Treviso e Ferentino, la certezza che la Fortitudo è tra le prime quattro. Insomma, non proprio qualcosa di scontato, a inizio stagione, al di là di Silvan e delle buste.


Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - Un clima che ha aiutato tanto, dato che nemmeno nei passaggi più cupi c’è stato il rischio che qualcuno mugugnasse. E poi la grinta di Boniciolli: magari ci sarà qualcuno sempre pronto a sparargli in caso di sconfitta, anche tra i tifosi. Però, per ora, le pallottole restano davvero spuntate. Raucci, Montano, e gli altri dietro.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Un po’ di tremolii adolescenziali di Candi, ma tutta la squadra ha avuto un discreto passaggio a vuoto, che ha rischiato di essere fin troppo lungo.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

BONICIOLLI, "CON QUESTA SUPPONENZA RISCHIAMO DI BUTTARE AL VENTO TUTTO IL NOSTRO LAVORO"
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE