Squadra nuova, problemi vecchi. La Virtus ieri è si è scoperta spuntata in attacco - soli 74 punti e percentuali terribili di tutti gli esterni - e dietro non è mai riuscita a fermare l’attacco di Lubiana, squadra dal talento offensivo debordante, giunta alla quinta vittoria in fila nel girone.
Problemi vecchi, si diceva. A partire dall’approccio e dall’atteggiamento, che a questo livello non possono essere così soft, e a questo punto della stagione sono difficilmente accettabili. Per trovare un minimo di difesa i bianconeri ci hanno messo 15’, dopo essere affondati a -15 e aver subito 31(!) punti nel primo quarto. Un peccato mortale che ha condizionato tutto il resto della partita, che è stata un lungo e vano tentativo di rimonta.

Poi c’è la questione dell’inserimento dei nuovi. Shengelia ha fatto piuttosto bene, Hackett meno (difesa sì ma 0/8 al tiro), ed entrambi hanno giocato tanto, 21’ il primo e 28’ il secondo. Chiaramente inserire due giocatori così “pesanti” per talento e pedigree a marzo in un gruppo già esistente non è facile, e di sicuro le continue porte girevoli non aiutano, ieri è rientrato Pajola ma non c’erano Belinelli ed Hervey, oltre a coach Scariolo. Nulla di nuovo, perchè è stato così da subito, visti i tanti infortuni e i numerosi cambiamenti al roster. Per creare nuovi equilibri e gerarchie servirebbe tempo, che però non c’è. La prestagione della nuova e definitiva Virtus è in realtà fatta di partite che pesano tantissimo, soprattutto quelle in coppa. E non si può - o non si potrebbe - permettersi di sbagliare.

Fatto sta che ora la classifica piange. La Segafredo al momento è quinta, raggiunta e superata da Lubiana, e a quota 8 vittorie e 7 sconfitte potrebbe arrivare anche Venezia, se domani vincerà il recupero in Turchia. Il terzo posto - occupato dal Buducnost - si è allontanato, e oltretutto i montenegrini hanno il 2-0 coi bianconeri. Insomma, la situazione non è semplice, e se contro le quattro squadre che la precedono in classifica le Vu Nere hanno vinto una volta sola, a fronte di 6 sconfitte, ci sarà un motivo.
Bisognerà vincere le tre partite restanti e vedere dove si arriverà. E prepararsi a un mese di aprile di partite decisive, alcune delle quali di sicuro saranno fuori casa. La folle formula dell’Eurocup fa sì che nei playoff tutto sia resettato, a parte appunto la sede delle varie partite. Ci si giocherà tutto in gara secca, e conterà essere al massimo della forma in quel momento della stagione. La Virtus - che finora è stata un cantiere aperto per tutta la stagione - dovrà fare in modo di arrivarci nel momento migliore: perchè con questo roster l’obiettivo dichiarato è arrivare in fondo, inutile girarci attorno.

(foto Virtus Pallacanestro)

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