Virtus, il punto dopo il Panathinaikos
Da un lato l’orgoglio per l’aver recuperato dal -17, trascinata da Belinelli e Shengelia, ed essere stata per quasi tutto il secondo tempo la Virtus “del girone d’andata” che in Eurolega e soprattutto in casa rende la vita difficile a chiunque, non importa il livello dell’avversario. Dall’altro il rammarico, perché se arrivi nell’ultimo minuto in vantaggio e perdi, non può far piacere.
In sala stampa Banchi si è lamentato della gestione dell’ultima azione - L’ultimo possesso offensivo grida vendetta, è frutto della ripetizione di un errore già commesso che non possiamo permetterci. Siamo in un momento della stagione con un vissuto alle spalle che ci impedisce di ripetere certi errori - riferendosi in particolare a Lundberg, ma nel finale c’è stata un po’ di confusione collettiva. Il danese - che comunque era uno di quelli che aveva portato i bianconeri fin lì e resta l’unico che sa creare a giochi rotti - prima dell’ultimo tiro sbagliato aveva dato una palla sui piedi a Zizic, poi c’è stato il mancato tagliafuori di Belinelli su Grigonis, ed è stata poco comprensibile anche la sostituzione di Dobric, che era stato il più bravo a limitare Nunn e che aveva appena messo la tripla del +3. Questi errori, contro le squadre di altissimo livello, quasi sempre si pagano.
Per intensità e coinvolgimento del pubblico è stata una partita da playoff. E il Panathinaikos - che continua a giocare con rotazioni ridottissime - ha dovuto mettere in campo tutto il suo talento per vincere. Coach Ataman di risolutori a giochi rotti ne ha almeno due - Nunn e Sloukas - e ieri si è visto quanto valgono.
In ottica Virtus del futuro, un altro giocatore di quel tipo ci vorrebbe, oltre che qualcosa in più sotto canestro, dato che Dunston (comunque positivo nel terzo quarto) paga la carta d’identità e Mickey sembra finito in un tunnel senza uscita.
Dal punto di vista della classifica, non cambia invece nulla. Pur con la quinta sconfitta in fila, la Virtus è certa dei play-in e salda all’ottavo posto, che però va blindato con almeno una vittoria tra Milano e Baskonia. Il sesto non è più raggiungibile e il settimo praticamente impossibile. Ma comunque, in questo modo, le cartucce da sparare al play-in sarebbero due, di cui l' eventuale seconda in casa. E arrivare ai playoff, contro squadre del livello visto ieri, certificherebbe davvero una stagione di Eurolega oltre ogni aspettativa. E potrebbe anche essere un ottimo viatico per il rinnovo della wild card.