Tutto perfetto, ma è solo gara1. Ieri sera però alla Virtus non poteva andare meglio. PalaDozza pieno, “nero”, e con un clima bellissimo: il bandierone, la coreografia, e in campo praticamente una squadra sola. Dopo un primo quarto a difese allegre i bianconeri infatti hanno cominciato a fare la voce grossa dietro, capitanati da Bruttini (su Parks) e Ndoja (su Da Ros) e per Trieste la luce si è spenta molto velocemente. Poi di sicuro molto hanno fatto gli americani bianconeri, Umeh con 29 punti (e 7 triple) e Lawson in doppia doppia (18+10) assolutamente dominante finché c’è stata partita. E ancora una volta, quando tiri 14/27 da tre è tutto più facile. Ma che la Virtus abbia tanti tiratori in squadra e potenzialmente sempre 90 punti nelle mani non è certo una novità.
Le uniche note negative sono state l’infortunio di Spissu - anche se l’impressione è che non sia nulla di grave - e il passaggio a vuoto che ha permesso a Trieste di tornare dal -31 al -18, sbagliando oltretutto parecchi tiri aperti per ricucire ulteriormente il gap. L’ha sottolineato anche Ramagli in conferenza stampa, ma questi momenti di down sembrano ormai fisiologici per questa squadra, che comunque ha mostrato di essere sempre in grado di riprendersi e finire il lavoro.

A questo punto bisogna solo resettare. Uno a zero, ma non si è fatto nulla. E bisogna prepararsi al fatto che con ogni probabilità gara2 sarà molto diversa. Trieste ieri è stata semplicemente troppo brutta per essere vera, è apparsa fisicamente provata dopo la lunghissima serie di semifinale, ma soprattutto ha staccato la spina molto presto. In gara2 la squadra di Dalmasson tenterà il tutto per tutto per provare a violare il PalaDozza, in vista dello spostamento della serie a Trieste. E la Virtus dovrà essere brava a respingerla, ancora una volta.

Gara2 domani sera al PalaDozza alle 20.30, diretta Sky Sport 1 e Radio Bologna Uno.

(foto William Moretti)

LA COREOGRAFIA DELLA CURVA VIRTUS IN GARA1 CONTRO TRIESTE
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91