Filippo Baldi Rossi è stato intervistato da Giorgio Burreddu su Stadio.
Ecco un estratto delle parole del lungo virtussino.

Non chiedo tanto, un po' di salute per noi giocatori, e sono convinto che potremmo diventare la squadra che nei play-off gli altri non avranno il piacere di incontrare.
La mia stagione? E' in salita. Sono arrivato da Trento che non ero all'altezza, quest'estate ho fatto le coree quando mi ha chiamato Messina per andare agli Europei. Venivo da un infortunio, ho saltato la preparazione e ora la sto pagando. Lavoro sodo, ho aggiunto un turno di allenamento con il mio preparatore. Sono cresciuto a livello fisico, però non voglio fermarmi qui.
La partita contro Avellino? Fisica, è quella la parola chiave. Hanno Lawal, il giocatore più grosso del campionato, corrono e hanno grande talento.
Noi? Siamo obbligati a vincere in casa. Saranno certamente molto arrabbiati, arrivano dalla sconfitta contro Sassari: non possiamo abbassare la guardia, ora.

Wilson? Ragazzo super; si è messo subito a disposizione. Il coach gli ha dato un'infarinatura generale del ruolo di Ale e anche del mio. E' l'uomo che mancava? Sì, allunga le rotazioni, è molto tecnico. Giovedì scorso era appena sceso dall'aereo, aveva ancora il fuso addosso. La partita di Pistoia non va nemmeno presa in considerazione. Lui è più un 4 che un 3. Quindi può giocare con Gentile e anche essere il suo cambio. Possiamo giocare insieme pure io e lui. Ma lo deciderà il coach.
L'effetto di essere di nuovo in Virtus? Emozione e orgoglio. A metà stagione, quando mi è stato chiesto di venire qui, ho accettato al volo. Sono treni che non sempre passano, bisogna saperli prendere. Vorrei restare qui finché smetto. Me lo devo meritare.

(foto Giulia Pesino)

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