(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Matteo Fantinelli è stato ospite di Vitamina Effe su Radio Nettuno Bologna Uno.

 

Intanto come stai. “Bene, fortunatamente l’influenza è passata e sto meglio, e siamo usciti dal Friuli con una vittoria su due e direi che possiamo dire di essere contenti così”

 

Cosa è successo tra le partite di Udine e Cividale, cosa vi siete detti? “A questo punto del campionato perdere una partita di 1, 5, 10 o 20 non fa tanta differenza. Nessuno è stato contento di prenderne 30, anzi è stato un stimolo maggiore per la gara di sabato. Udine è stata perfetta, bravi loro, noi ci siamo portati a casa un trentello ma non ci siamo pianti addosso e abbiamo poi vinto una partita tostissima”

 

Domenica termina già il girone d’andata. Qualche somma da tirare? “In A2 la squadra promossa non sempre è la più forte ma quella che arriva in forma a maggio. Non so quale sarà la nostra situazione a quel punto, noi per ora andiamo avanti una partita alla volta, ora sappiamo che avremo una gara casalinga dura con Verona, ma è presto per arrivare a delle conclusioni”

 

Caja dice di star perdendo la pazienza con i giocatori della panchina. E’ modo per motivare gli interessati? “Siamo una squadra, e quando vinciamo il merito è di tutti, e del lavoro durante la settimana. Chi gioca 5 o 20’ ha sempre messo in campo la giusta intensità. Cerchiamo di migliorare come collettivo, di aiutare un compagno che può essere in difficoltà, ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, lavoriamo e vediamo il futuro dove ci porterà”

 

Come ci si arriva ad essere 9-1? “Partenza inaspettata anche per noi, prima dell’inizio del campionato leggendo il calendario si pensava che il passo falso sarebbe stato dopo l’angolo già da subito. Però siamo partiti forte, abbiamo due americani che ci danno una grande mano, e questo è sempre un valore aggiunto”

 

Quale è la sensazione che hai quando in contropiede vai più in fretta dei tuoi compagni? “Ormai sono abituato, poi il coach cura i dettagli anche nella transizione, quindi non c’è pericolo e so sempre dove sono i miei compagni”

 

Che tipo di squadra è Verona? “Ha un nucleo di italiani molto forte, ha tenuto un allenatore di primissimo livello come Ramagli e stranieri forti. Forse non hanno grandi rotazioni anche per via di infortuni, ma saranno agguerriti. E Ramagli è uno che sa far giocare bene le proprie squadre. Servirà il supporto del nostro pubblico per lo step in più necessario e vincere.

 

Quest’anno difendete molto forte. “E’ l’impronta del coach, come ci ripete quotidianamente per lui un errore difensivo equivale ad uno 0/1 in attacco. E’ molto attento alla difesa, ma è anche vero che qualsiasi squadra con ambizioni non può precludere da una difesa forte. E il coach lo sa, insistendo tanto sul nostro sistema difensivo”

 

Il rischio è che i titolari vengano spremuti troppo. Come vi gestite? “Con Caja l’idea di gestirsi in allenamento non è molto facile… In generale dobbiamo essere sempre pronti, noi cerchiamo di cavalcare il momento cercando di essere pronti mentalmente e fisicamente. Nessuno di noi pensa a gestirsi, le cose stanno andando bene così, quando ci sarà bisogno avremo ragazzi che usciranno dalla panchina responsabilizzati e che daranno il loro contributo”

 

Vi siete dati obiettivi diversi rispetti a quelli che avevate a inizio stagione? “No, perché purtroppo questa formula non prevede promozioni diverse, sono molto più importanti i playoff e come ci si arriva. Noi l’anno scorso ad un certo punto eravamo in un momento molto buio, 1-2 vittorie in 10 partite, poi abbiamo dato un giro di vite e se non avessimo affrontato Cremona forse saremmo riusciti a raggiungere la finale”

 

Le emozioni uscendo dalla scaletta del Paladozza? “Sono qui da sei anni ma ogni volta è come la prima volta. Giocare con questa maglia è un privilegio, l’unico modo che ho per ringraziarli è andare in campo e dare il massimo. Poi nello sport si può sbagliare, ma devi dare il 110% e noi lo diamo sempre”

 

Sono usciti nomi di mercato. “So che in questo momento il giocatore della Fortitudo è Giordano. Abbiamo tutti fiducia in lui, quando ha avuto la possibilità si è fatto valere, ora cerchiamo di aiutarlo anche perché sappiamo tutti che Bologna non è una piazza facile”

 

Stai facendo il percorso per diventare allenatore. “Mi sono dovuto fermare durante il Covid. E’ una strada lunga, ma allenare è un qualcosa a cui penso”

 

La tua capacità di penetrare è qualcosa di innato o si allena? “Si allena. Devo ringraziare molto Pillastrini, si impara molto dagli allenatori così come dai compagni di squadra”

 

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