Carpegna Prosciutto Pesaro - Flats Service Fortitudo Bologna, cronaca
Carpegna Prosciutto Pesaro – Flats Service Fortitudo Bologna 82-61
Sparatoria iniziale di Ahmad, infortunio di Gabriel, nessuna reazione se non quella di Aradori: la Fortitudo offre ai quasi 8000 del Palasport e a RaiDue una sua versione abbastanza opaca, dove ci sono alibi ma anche l’incapacità di tradurre una partita dove Pesaro non ha mai dato l’impressione di potersi far avvicinare, giocando di tanto tiro da 3 e avvicinamenti proprio quando non si poteva fare altrimenti. Dall’altra parte, in attesa di diagnosi e prognosi, la classica domenica da dimenticare. A prova che se Roma non è stata costruita in un giorno, men che meno lo si può sperare per una Fortitudo ancora confusa, nei momenti difficili.
Cronaca
Si parte con Ahmad che la mette sempre, e una Fortitudo che sia da lontano che in area con Freeman, al contrario, mai e poi mai. 11-2, poi sul -10 arriva triplo cambio, con inserimento di Vencato e rientro di Cusin, che però nulla può contro chi è allupato. Quinta tripla di Ahmad, poco da fare, 26-11 Pesaro al 10’.
Caja e Leka non se le mandano a dire dopo un contrasto tra lo stesso Ahmad e Bolpin, ma l’esterno pesarese ricorda il Notae dei playoff, ventellando subito per il +18. Se non altro gli altri biancorossi si limitano a guardare, però si dovrebbe segnare sempre per stargli dietro, e la cosa prova a farla Aradori, se non altro: segna lui, segna Panni, -7 in un amen. Si fa male Gabriel – ginocchio destro – mentre rimane il solo Aradori a reggere il peso dell’attacco, e 44-37 Pesaro al 20’.
Gabriel non rientra, arrivano continui falli in attacco – non sempre limpidi – e di nuovo Caja è costretto a fare con quelli che ha. Rottura prolungata, Ahmad torna a segnare (stavolta in avvicinamento) e si arriva al quasi -20. Squadra sfiatata, si va di improvvisazioni, 61-48 Pesaro al 30’.
Pesaro continua a segnare da qualsiasi distanza, e contro una Fortitudo già mentalmente sconfitta il -20 (55-75) è solo questione di inerzia. Si aspetta solo il gong, con Pesaro a mandare in campo i bimbi, resettare e amen.