Andrea Iannilli è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.

Ecco le parole del centro biancoblu: L'espulsione nel finale con Trieste? Non c'è stata. Sono uscito per avere commesso il quinto fallo, una reazione che avrei potuto evitare. Ho ricevuto una gomitata in faccia a 20" dalla quarta sirena e non mi è andata giù. Ho sbagliato, ma non è giusto gettare la croce addosso ad un solo giocatore. Come squadra, in questo inizio di stagione, sicuramente abbiamo trovato qualche difficoltà. Rispetto all'anno scorso siamo più o meno gli stessi, a parte Quaglia e i due americani. Purtroppo il problema occorso a Ed ci ha fatto rallentare il percorso di amalgama. I problemi che stiamo affrontando sono fisiologici e si risolveranno. Abbiamo dimostrato che, dando il massimo, meritiamo questa categoria.

L'innesto di Radic non ha aiutato il mio inserimento? Fisicamente siamo praticamente uguali, anche se lui è un realizzatore e io no. Ora rientrerà Daniel, sempre un terminale offensivo di prima fascia, ma più atletico, più intimidatore e più difensore di Radic. Sicuramente con Ed i ritmi cambieranno, correremo di più e magari torneremo all'idea di gioco iniziale. Per quel che mi riguarda, penso che io e Daniel potremo anche giocare insieme, magari sfruttando lui anche nel ruolo di 4. Abbiamo parecchi schemi che sono uguali per l'ala forte e per il pivot. Con il suo rientro spero di riuscire ad avere un minutaggio maggiore. Poi, è chiaro, devo darmi una svegliata.

A Trieste la Fortitudo è stata definita presuntuosa? Parlare di presunzione mi sembra eccessivo. Abbiamo sbagliato l'approccio alla gara, pur avendola preparata bene. Loro non hanno giocato seguendo gli schemi, ma nell'uno contro uno, hanno avuto più fame di noi, più voglia e ci hanno battuto utilizzando le armi che avrebbero dovuto permettere a noi di vincere. Trieste sottovalutata? Spero di no.

Finora ho reso meno del previsto? L'anno scorso avevo un minutaggio maggiore e più possibilità di sbagliare. Quest'anno, con un impiego inferiore, entrare e fare subito bene è molto più difficile. Ma sono convinto di potere stare in A2. E la mia non è presunzione.

L'assenza di Montano sta pesando? Con lui guadagnamo in imprevedibilità e pericolosità offensiva, ma non è giusto dargli tutte queste responsabilità. Montano è un giocatore importante, ma non fondamentale, come del resto ogni elemento della Fortitudo. Non siamo ridimensionati. I playoff rimangono comunque un obiettivo. C'è ancora tutto un campionato da giocare. E' vero, abbiamo perso punti importanti, ma il livello è talmente equilibrato che con una serie di tre o quattro vittorie si può essere di nuovo in ballo per le prime posizioni. Spero che la batosta di Trieste ci abbia fatto capire che, se entriamo sul parquet non concentrati al 100%, facciamo delle figuracce contro chiunque, senza nulla togliere ai nostri avversari.

Domenica si torna finalmente al PalaDozza?Sarà sicuramente positivo, ma noi dobbiamo vincere a prescindere da dove giochiamo.

LO SFOGO DI RAY: L'INFORTUNIO SI POTEVA EVITARE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE