FORTITUDO - FERRARA, IL PREPARTITA
Christmas with the yours, cantava (anche) Elio una ventina di anni fa, parlando anche di pace tra i Blur e gli Oasis. Qui al massimo si potrà chiedere un armistizio tra Lestini e il pubblico Fortitudo - anche se viste le sue dichiarazioni prepartita sarà difficile - nella gara di Natale che non è una novità a queste latitudini, dato che capitò anche alla Virtus, con Boniciolli, e sempre con Ferrara un po’ di tempo fa. Se ne potrà discutere, con Claudio Sabatini all’epoca a disquisire sul fatto che, dopo il pranzo natalizio, si fa a gara a cercare di fuggire via (o vogliamo risalire all’immenso Riccardo Garrone e al suo e anche questo Natale ce lo siamo levati dalle palle?). Magari si potrebbe pensare a come poi, dopo il ruttino, ci si vada ad infognare tra cinema e altre cose, e allora meglio una partita di basket, specie considerando che non è che all’estero la cosa sia poi così insolita. Magari i detrattori potrebbero ripiegare sul fatto che il cinema è facoltativo mentre una partita la si deve vedere quando c’è: sesso degli angeli, punto e basta.
Intanto si gioca, con la Fortitudo che per la prima volta si presenta in casa propria senza l’assillo di dover a tutti i costi reagire ad un patatrac esterno, e sarà quindi curioso valutare se l’attenzione e la fotta, se così la vogliamo definire, non verrà intaccata dall’esssere scesi dal pullman, per una volta, con la pancia piena. Sapendo che Montano può essere un crac di categoria come era stato in B2, sapendo che si può sopperire alla giornata no di qualcuno con le individualità, cosa che forse non è nei dettami del coach: è anche vero che è meglio vincere con uno che fa 30 e 9 che fanno 5, piuttosto che perdere con 10 che fanno 7. E allora, cercare di capire chi è il leader di giornata e seguirlo, nella speranza poi che non ci siano problematiche di infortuni a minare un gruppo che fa della distribuzione minutaggi, per poter poi andare a pressare e strozzare già dalla nascita le altrui trame offensive, il proprio marchio di fabbrica.
Ferrara, quindi. Nuova società erede di duemila altri tentativi, esordiente in B2 nel 2012 con immediata promozione nella terza categoria e, ora, arrivata nella A2 collettiva dopo aver, lo scorso anno, fatto meglio in regular (secondo posto) che nei playoff (fuori subito). Quest’anno si va ad alti e bassi, qualche basso più che non qualche alto (6-7 di record e 3 sconfitte casalinghe) per una classifica che dice metà, ma forse non del tutto in linea con le attese iniziali. Molto gira attorno all’ex Varese Eric Rush, ala che sta cercando al piano di sotto quella consacrazione mancata in serie A: per lui, finora, 17+6. Poi una serie di soggetti conosciuti anche dalle nostre parti, iniziando dall’ex Fortitudo Jordan Losi, undicesimo nell’anno di Finelli, e quindi 10 di media. O il lungo David Brkic, formazione Virtus, 14 punti e quasi 9 rimbalzi. O il figlio di George, Ryan Bucci, esperto di categoria e ancora utile con i suoi 14 di media. L’altro americano è l’alona Esian Henderson, 10+7, mentre è ovvio che qualche attenzione, si spera solo acustica, verrà data a Federico Lestini. La storia estiva la sappiamo tutti, per ora l’ex Virtus viaggia a 7 punti e al 46% da 3.
Intanto si gioca, con la Fortitudo che per la prima volta si presenta in casa propria senza l’assillo di dover a tutti i costi reagire ad un patatrac esterno, e sarà quindi curioso valutare se l’attenzione e la fotta, se così la vogliamo definire, non verrà intaccata dall’esssere scesi dal pullman, per una volta, con la pancia piena. Sapendo che Montano può essere un crac di categoria come era stato in B2, sapendo che si può sopperire alla giornata no di qualcuno con le individualità, cosa che forse non è nei dettami del coach: è anche vero che è meglio vincere con uno che fa 30 e 9 che fanno 5, piuttosto che perdere con 10 che fanno 7. E allora, cercare di capire chi è il leader di giornata e seguirlo, nella speranza poi che non ci siano problematiche di infortuni a minare un gruppo che fa della distribuzione minutaggi, per poter poi andare a pressare e strozzare già dalla nascita le altrui trame offensive, il proprio marchio di fabbrica.
Ferrara, quindi. Nuova società erede di duemila altri tentativi, esordiente in B2 nel 2012 con immediata promozione nella terza categoria e, ora, arrivata nella A2 collettiva dopo aver, lo scorso anno, fatto meglio in regular (secondo posto) che nei playoff (fuori subito). Quest’anno si va ad alti e bassi, qualche basso più che non qualche alto (6-7 di record e 3 sconfitte casalinghe) per una classifica che dice metà, ma forse non del tutto in linea con le attese iniziali. Molto gira attorno all’ex Varese Eric Rush, ala che sta cercando al piano di sotto quella consacrazione mancata in serie A: per lui, finora, 17+6. Poi una serie di soggetti conosciuti anche dalle nostre parti, iniziando dall’ex Fortitudo Jordan Losi, undicesimo nell’anno di Finelli, e quindi 10 di media. O il lungo David Brkic, formazione Virtus, 14 punti e quasi 9 rimbalzi. O il figlio di George, Ryan Bucci, esperto di categoria e ancora utile con i suoi 14 di media. L’altro americano è l’alona Esian Henderson, 10+7, mentre è ovvio che qualche attenzione, si spera solo acustica, verrà data a Federico Lestini. La storia estiva la sappiamo tutti, per ora l’ex Virtus viaggia a 7 punti e al 46% da 3.