Luca Baraldi è stato intervistato da Repubblica e dal Resto del Carlino, facendo il punto del mercato Virtus dopo l'acquisto di Milos Teodosic.
Un estratto delle sue parole.

La trattativa Teodosic. Durissima. Una trattativa delicata, che avuto in Djordjevic la scintilla e in Ronci il tessitore infaticabile, quello che ha più merita. Ci eravamo dietro da due mesi, anzi di più. Dopo pochi giorni che Sasha era qui, fu lui a dirci che lì dovevamo andare. E parlò subito a Milos.

Sei milioni in tre anni? Intanto, meno. Poco più di cinque di stipendi, più un premio se si va in Eurolega, che però è marginale. Mi pare già premiante la busta paga...

Cosa manca ora? Quattro stranieri, per il 6+6. Fatti gli italiani, preso Teodosic e confermato Kravic, a meno di sconquassi.

Hunter? Lo stiamo cercando, cerchiamo un accordo che non sia una pazzia. Ci siamo sopra, ma finchè non c'è la firma è bene stare zitti.

Fontecchio? L'accordo era fatto, poi ci ho riflettuto ancora e oggi non è più un obiettivo. Non gli levo nulla del suo valore, a Djordjevic piaceva tanto, ma abbiamo messo in fila qualche motivo. Uno, non siamo la seconda scelta di chi non va a Milano. Due, Fontecchio non s'era lasciato bene con la nostra tifoseria e io a queste cose di maglia ci guardo. In bocca al lupo per dove andrà, comunque.

Aradori? Ha un altro anno di contratto e quindi sarà un giocatore della Virtus anche per la prossima stagione. Sul campo si giocherà la fiducia per proseguire con la Virtus dando il suo contributo.

Obiettivi? Competere per la vittoria finale in Italia e in Europa. Non dico vincere, ma giocarcela alla pari con Milano, Venezia e chi altro ci sarà, e in Eurocup arrivare alla finale. Che dà, come noto, il pass per l'Eurolega.

Ci sono tempi per il nuovo PalaVirtus? Intanto non è una speranza ma una certezza, direi da un minimo di due anni a un massimo di quattro. Vorrei sottolineare che quando il presidente della Segafredo - il dottor Massimo Zanetti - prende un impegno poi lo porta a termine: le cose che diciamo poi le facciamo. Con il mercato che noi stiamo facendo si conferma la nostra volontà di avvicinarci a Milano e questo messaggio non è riferito solo ai nostri tifosi, ma anche agli imprenditori della città che possono utilzzare il nostro club come veicolo di diverimento per quello che faremo sul campo e di comunicazione per il nostro spessore nazionale e internazionale.

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