(foto Fortitudo 103 - Schicchi)
(foto Fortitudo 103 - Schicchi)

Pensavamo fosse pallacanestro, ma invece è un'altra cosa. La Fortitudo esce dalla doppia di Trapani con un elenco di robe che va dalle polemiche sui biglietti, le accuse di ricatti ed estorsioni, Elettra Lamborghini, la multa di 750 euro per gara 1 causata da trombette dei padroni di casa (della Fossa di potrà dire di tutto, ma di trombette non se ne sono mai viste), l'infortunio ad Aradori, la febbre di Freeman, Bolpin che tira una tabellata per sbagliare il libero ma va dentro, la mano di Ogden. E, nel mezzo, una gara 2 condizionata se non orientata da una serie di fischi arbitrali che ha fatto capire come vanno le cose. Il terzo e quarto fallo di Ogden a segare dalla partita uno dei migliori - meglio, uno dei sopravvissuti - bolognesi. Poi, inframezzato da due cesti da 3 che hanno sfidato le leggi della dinamica (palla risucchiata dal ferro dopo essere già uscita), l'azione del fallo Taflaj-Notae. Che se fallo era, e qui ci sarebbe da far aprire dibattito, avrebbe dovuto portare a 2, e non 3, liberi. Il giocatore trapanese aveva il piede sulla linea, ma va bene lo stesso, in una notte, anzi in un weekend lungo, stregato e maledetto.

A Trapani festeggiano già, tra arroganze e mancanza di sportività, e va bene così, anche perchè - lo si ammetta - se hanno vinto millemila partite in stagione vuol dire che il campo qualcosa lo ha detto. E magari a Bologna si potrà dire che non si sa perdere, ma non è così, anche perchè serviranno secoli, agli Shark, per arrivare a perdere quanto ha fatto la Fortitudo nella sua storia, quindi non è questo il fatto: ci siamo abituati. E allora, che si eviti di giocarla, gara 3, si lasci festeggiare quello che deve essere festeggiato senza obbligare nessuno a fare trasferte, a chiedere biglietti, a provocare (Trovato che dichiara di voler arrivare al Paladozza in maglia Virtus) e a rischiare problemi di ordine pubblico. La si chiuda qui, si portino Barbara D'Urso e compagnia bella a gioire per quello che è già in programma, e non si vada oltre. Tutto è compiuto, pare.

La partita? Fortitudo eroica, sedata solo da condizioni complicate e dall'impossibilità di saper andare non tanto oltre i proprio limiti, ma ancora di più. Con quintetti obbligati, con la necessità di usare giocatori che protagonisti non lo possono essere eccetera. Ma facendo davvero, davvero, una bella figura. Sarà una bella A2, l'anno prossimo, con sintonia tra scrivanie e campo, panchina e pubblico. Non ci meritiamo niente di meglio, perchè il meno meglio è altrove. D'altronde, se Petrucci ha detto che Trapani è la squadra di A2 più forte di sempre (magari non ricorda quando da 'ste parti giravano gli Oscar, i Dawkins, i Dalipagic, i Dantley), chi siamo noi per smentirlo? Que se besen.

Just like heaven - Sia dato atto al pubblico trapanese dello striscione di incoraggiamento ad Aradori. Non tutte le mele cadono vicino all'albero. E il fatto che, in questi giorni, la Fortitudo ha trovato molto sostegno da tifosi neutri, anzi, a volte anche dai cugini (mai, cit.). Qualcosa lo vorrà dire.

Disintegration - Tutto il resto, tutto. E chissà se al trio arbitrale di ieri Musica (e il resto scompare) piacerà. Qualcuno dovrà invitarli, alla festa. Senza nemmeno dover pagare il biglietto da 40 euro in zona vip.

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