FORTITUDO - RAVENNA, IL PREPARTITA
E' un campionato strano, con tanto equilibrio sparso lungo la classifica, squadre che vincono partite che dovrebbero perdere e, di riflesso, perdono partite che dovrebbero vincere, poca fortuna per Maghi Gabriel e colleghi, e ben poco di che poter trarre conclusioni in questo momento, quando ci si avvia alla decima giornata e, quindi, ad un terzo del cammin di nostra vita. Per cui è la classica situazione dove una vittoria ti manda laddove Mike Bongiorno diceva di arrivare con la Grappa Bocchino Sigillo Nero, e una sconfitta, invece, ti sbatte nelle paludi del mediobasso. Difficile trovare una collocazione per la Fortitudo, che finora viaggia, se vogliamo, con un -1 in media inglese, che in casa ha perso solo quando in casa non era a voler essere perfetti, e che in trasferta non ci ha mai preso, tra sconfitte e "pareggi". Si deve anche fare un calcolo su quello che è stato il calendario, e si scopre che tutto sommato la Effe ha giocato più con chi è a sinistra della classifica che non a destra: possibili candidate ad andare avanti (Brescia, Verona, Mantova, Treviso), sorprese (Imola), eccetera. E far bilanci considerando problematiche di spogliatoio e tutto il resto è roba davvero improba.
Di certo, la coppia di americani prevista in estate insieme ci ha giocato davvero poco, e per ancora un bel po' insieme non ci giocherá. Di certo, il miglior produttore di punti della passata stagione fin qui tra infortuni e altro ha deluso, restando con le percentuali abbastanza al di sotto del 30%. Di certo, sarebbe bastato davvero poco per dimenticare tutto questo e festeggiare una classifica di ben altro spessore. E allora? Allora si vada avanti senza guardare a niente altro che ai propri progressi e dove si deve aggiustare qualcosa, sapendo che nessuno corre dietro a nessuno, e che la stabilizzazione chiesta in questa annata non potrà essere messa in discussione da un tagliafuori di Daniel ciccato (dopo ottima prova) a Brescia o da quel che sará.Perchè quel che si chiede è evitare tracolli come Matera e Trieste, il resto si vedrá, senza pensare a come si sarebbe potuto evitare lo stare senza americano per un po'. Certo, aver tesserato Daniel prima di iniziare il campionato avrebbe evitato lo "spreco" del jolly, ma é meglio ricordare come, a ottobre, l'inserimento di Ed non fosse per niente scontato, e qualche pensiero sulla conferma di Radic sia stato fatto eccome.
Ravenna, quindi. Realtà che per anni è stata la cugina povera di Romagna, surclassata da Forlì e Rimini, e bypassata anche dal femminile che preferiva sostare a Faenza e Cesena. Terra di pallavolo che fu, e che però da qualche anno è riuscita a creare un progetto credibile anche per la pallacanestro, con la promozione in Silver ottenuta nel 2013 e, in questa stagione, il passaggio dall'angustissimo Palacosta al ben più famoso e capiente PalaDeandrè. Ambizioni medie, ricerca della salvezza senza dover chiedere bypass o altro, la squadra di Martino ha fin qui avuto andamento alterno, con sconfitte casalinghe e vittorie esterne, qualche problema di infortuni (Rivali, l'attivissimo regista) ma cabotaggio di centro classifica, basandosi sull'asse guardia-centro Deloach-Smith, sulla doppia cifra dell'ex Virtus Masciadri, e su quel Matteo Malaventura che, a Bologna, qualche ricordo positivo lo ha lasciato.
Sará poi occasione per Boniciolli di rivedere, appunto, Antimo Martino, suo vice a Roma ed eroe di una vittoria in coppa.
Si gioca domenica, Paladozza, ore 18. Non dovrebbero esserci problemi per Ed Daniel, che ha smaltito la forma influenzale e ieri si è regolarmente allenato.