VIRTUS IMOLA, SVANISCE IL SOGNO PROMOZIONE
Si è chiusa una stagione difficile, intensa, in certi momenti anche esaltante. Il finale, purtroppo, non è stato di quelli più felici. Lo spareggio di San Vincenzo condanna una comunque combattiva Virtus ad un’altra stagione in serie C. «Il primo quarto l’abbiamo proprio regalato – spiega a bocce ferme Alberto Alfieri -. Probabilmente ci portavamo dietro le scorie mentali della partita di domenica. Nel secondo quarto siamo riusciti a tamponare, mantenendo il distacco a -13. La grande reazione della seconda parte di partita ci ha fatto sperare, non lo nego. Specie dopo l’espulsione di Di Napoli per dopo fallo tecnico. Ci è mancato veramente poco. Poi, negli ultimi minuti, è stato Carricchiello a fare la differenza. È lui che ha impresso il suo marchio sulla partita. Peccato, peccato davvero anche se il nostro cruccio più grande non è per la sfida contro Scafati, quanto per il ko contro San Miniato».
La Virtus vista in questa stagione ha viaggiato spesso e volentieri sulle montagne russe, pur dimostrando, nei momenti più importanti, di non avere timori reverenziali nei confronti di squadre più attrezzate. «Dopo la striscia iniziale di quattro vittorie, siamo entrati in una sorta di buco nero. C’è voluto una scossa forte, potente per uscirne (l’esonero di Solaroli e il cambio in panchina, ndr), ma pian piano abbiamo trovato la quadra. Abbiamo sempre superato le difficoltà con l’impegno. Il nostro obiettivo di inizio stagione era raggiungere i playoff e ci siamo riusciti. La post season è stata un susseguirsi di emozioni. Non lo nego, dopo la vittoria contro Corno di Rosazzo avevo fatto la bocca alla serie B. Ripeto, l’unico grande rammarico è non aver capitalizzato contro San Miniato quanto costruito nelle partite precedenti».
E dal punto di vista strettamente personale? «Per me è stata un’esperienza bellissima – chiosa Alfieri -. Ero partito con un ruolo preciso, quello di vice di Solaroli, poi a Natale la società mi ha affidato un compito diverso, da portare avanti insieme a Carlo Marchi. Un compito difficile, ma al tempo stesso entusiasmante. Penso di aver dato il massimo, anche se è non è andata come ad un certo punto avevo sperato. Il mio futuro? Con la società il rapporto è splendido. Ci sarà tutto il tempo per sedersi intorno ad un tavolo e discutere i piani futuri. Da parte mia, comunque, voglio ringraziare i ragazzi, lo staff e la dirigenza per questa grande opportunità».
Dalla società. «È stata un’annata difficile, ma molto positiva. Nonostante il finale – il commento del general manager Carlo Marchi -. Abbiamo raggiunto l’obiettivo di inizio stagione, ossia i playoff. Peccato per le ultime due partite, ma resta l’orgoglio di aver guadagnato sul campo una grande opportunità. Le statistiche probabilmente ricorderanno solo la sconfitta contro San Miniato, dimenticandosi quanto di buono è stato fatto per arrivare fino a questo punto: penso alla vittoria nel derby con Faenza o contro Santarcangelo, tanto per fare alcuni esempi. Certo, dispiace non aver conquistato la serie B dalla porta principale, ma, per la prima volta, così come successo a Faenza lo scorso anno, potremmo approfittare anche noi di un ripescaggio (siamo i primi degli esclusi). Ci sono buone possibilità, aspetteremo l’evolversi della situazione.
Se ripenso a dicembre, alla situazione che si era creata quando c’è stato il cambio in panchina, non posso far altro che elogiare il lavoro fatto dalla società e dalla squadra in questi mesi. Dev’essere questa la molla che ci fa andare avanti per costruire il futuro».