Il play dell'Eurobasket Roma Alessandro Piazza - doppio ex di Fortitudo e Agrigento - è stato intervistato da Andrea Bonomo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole

Che serie mi aspetto? Molto bella. Spesso le squadre con meno pressione esprimono un basket migliore perché possono giocare più tranquille. Ripenso all'anno in cui con Agrigento arrivammo in finale partendo da ottavi. E ai quarti eliminammo Verona, che aveva chiuso in testa. Ne sa qualcosa anche la stessa Fortitudo, con la finale raggiunta nell'anno del ritorno in A2. Nei playoff non c'è nulla di scontato: l'errore più grande che si possa commettere è sottovalutare un avversario. Una singola azione oppure un canestro, in post season, possono cambiare una stagione. Ma vincere al PalaDozza non è facile per nessuno.
L'accoglienza del PalaDozza? È stato qualcosa di speciale per me, che fino a sedici anni andavo in Fossa. Ho rivisto tanti amici, tornare a Bologna è sempre qualcosa di emozionante. Tutti i giocatori, anche quelli che non hanno un passato alla Fortitudo, quando entrano in quel Palazzo avvertono qualcosa di speciale. Il clima è unico.
Da giovane Piazza è stato compagno di squadra di Pozzecco. È il giocatore più forte con cui abbia mai giocato. È stato uno dei miei idoli, e quelle volte in cui mi ritrovavo a marcarlo in allenamento era un privilegio. Da allenatore? Quando ero ad Agrigento, lui era a Capo d'Orlando. Ha fatto delle annate strepitose. Sono sicuro che gli piace molto fare il coach. Si capisce dalla passione che mette. La sua energia positiva può essere molto importante. Sarà interessante la sfida con Franco Ciani, un allenatore che conosco bene. È più esperto di lui, visto che allena in A2 da tanti anni. È un coach sicuro delle sue idee, ha un metodo ben preciso e grazie ad esso crea un'identità forte di squadra.
La Effe? Ha tutto per essere protagonista. Conosco molto bene gli italiani e sono tutti di primissimo livello. La Effe che arrivò in finale nel 2016 aveva forse un'identità più forte. Lo dico perché era rimasto gran parte del gruppo che aveva centrato la promozione l'anno prima. Quella era una squadra meno esperta, ma aveva il precedente della vittoria del campionato che portava entusiasmo. Per vincere in A2 però serve gente esperta. Come Mancinelli, Rosselli e Cin-ciarini. Quando si vanno a giocare partite che contano, l'esperienza riveste un ruolo fondamentale. Evita gli alti e basi che ai playoff possono costare caro.

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BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91