LA VIRTUS PERDE A REGGIO E RETROCEDE IN A2
GRISSIN BON REGGIO EMILIA - OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA 82-78 (20-15, 38-38; 56-60)
La Virtus nella storia, dalla parte sbagliata. In quasi 90 anni di storia la società bianconera non era mai retrocessa sul campo. Succede oggi, 4 maggio 2016. E la rabbia non può che essere tanta, perchè la squadra vista in campo stasera - che ha giocato alla grande e ha ceduto solo nel finale contro una squadra nettamente più forte - non c'entra nulla con quella che nelle partite decisive (Trento, Pistoia e Cantù) e in generale in tutte le trasferte della stagione si è fatta battere senza opporre resistenza. La retrocessione non è nata stasera, ma ben prima nella stagione, e le lacrime a fine partita di buona parte dei protagonisti non cambieranno le cose.
Cronaca: nel PalaBigi pieno - coi previsti 50 tifosi virtussini - si parte con tanti errori e botte da orbi, e dopo 3' il punteggio è 2-2. Poi Reggio prova a scappare con un 11-0 (13-2) firmato da un grande Golubovic, mentre la Virtus non segna mai. Gaddy prova a reagire con un paio di penetrazioni, e i bianconeri si riavvicinano (18-14) sfruttando anche un tecnico per simulazione dato a Lavrinovic. 20-15 alla prima sirena, nonostante un pessimo 1/9 da tre.
Nel secondo quarto Pietro Aradori riporta subito i suoi al +10 (27-17). La Virtus ci prova, prima con una fiammata Fontecchio-Vitali e poi - dopo un tecnico per proteste preso da Valli - con un'altra di Collins, che con un 7-0 tutto personale firma il -2 (33-31). Pittman costringe Lavrinovic a un precoce quarto fallo, e sulla sirena di metà gara firma la parità a quota 38.
Dopo un intervallo eterno si riprende. E la Virtus parte alla grandissima: difesa super, ottima circolazione e subito parziale di 9-0 per il 38-47. Reggio però si affida all'esperienza di Kaukenas e in un attimo ribalta l'inerzia: 12-0 e 50-47. La Virtus risponde con uno strepitoso Collins, e un nervoso Kaukenas si prende tecnico per proteste. Al 30' i bianconeri sono ancora avanti, 56-60.
Nell'ultimo quarto però cambia tutto. Reggio stringe le viti dietro, e Della Valle e Polonara firmano un 8-0 per il nuovo vantaggio interno (66-62). La Virtus barcolla, ma non molla, perchè visti i risultati dagli altri campi sa che può contare solo su se stessa. Vitali e Mazzola tengono i bianconeri a contatto. Ma Della Valle è caldissimo, e spacca la partita con due triple consecutive (76-69). E la terza tripla di Polonara è quella della staffa. C'è tempo per l'ultima fiammata d'orgogli, che fa tornare i bianconeri a -4 (79-75) palla in mano. Ma si sbaglia una volta, due volte, e non c'è più tempo. Finisce 82-78, e dagli altri campi non sono arrivati aiuti. Torino ha vinto nettamente, come previsto, e ha vinto pure Caserta. E' serie A2.
(Photo Francesca Soli)
La Virtus nella storia, dalla parte sbagliata. In quasi 90 anni di storia la società bianconera non era mai retrocessa sul campo. Succede oggi, 4 maggio 2016. E la rabbia non può che essere tanta, perchè la squadra vista in campo stasera - che ha giocato alla grande e ha ceduto solo nel finale contro una squadra nettamente più forte - non c'entra nulla con quella che nelle partite decisive (Trento, Pistoia e Cantù) e in generale in tutte le trasferte della stagione si è fatta battere senza opporre resistenza. La retrocessione non è nata stasera, ma ben prima nella stagione, e le lacrime a fine partita di buona parte dei protagonisti non cambieranno le cose.
Cronaca: nel PalaBigi pieno - coi previsti 50 tifosi virtussini - si parte con tanti errori e botte da orbi, e dopo 3' il punteggio è 2-2. Poi Reggio prova a scappare con un 11-0 (13-2) firmato da un grande Golubovic, mentre la Virtus non segna mai. Gaddy prova a reagire con un paio di penetrazioni, e i bianconeri si riavvicinano (18-14) sfruttando anche un tecnico per simulazione dato a Lavrinovic. 20-15 alla prima sirena, nonostante un pessimo 1/9 da tre.
Nel secondo quarto Pietro Aradori riporta subito i suoi al +10 (27-17). La Virtus ci prova, prima con una fiammata Fontecchio-Vitali e poi - dopo un tecnico per proteste preso da Valli - con un'altra di Collins, che con un 7-0 tutto personale firma il -2 (33-31). Pittman costringe Lavrinovic a un precoce quarto fallo, e sulla sirena di metà gara firma la parità a quota 38.
Dopo un intervallo eterno si riprende. E la Virtus parte alla grandissima: difesa super, ottima circolazione e subito parziale di 9-0 per il 38-47. Reggio però si affida all'esperienza di Kaukenas e in un attimo ribalta l'inerzia: 12-0 e 50-47. La Virtus risponde con uno strepitoso Collins, e un nervoso Kaukenas si prende tecnico per proteste. Al 30' i bianconeri sono ancora avanti, 56-60.
Nell'ultimo quarto però cambia tutto. Reggio stringe le viti dietro, e Della Valle e Polonara firmano un 8-0 per il nuovo vantaggio interno (66-62). La Virtus barcolla, ma non molla, perchè visti i risultati dagli altri campi sa che può contare solo su se stessa. Vitali e Mazzola tengono i bianconeri a contatto. Ma Della Valle è caldissimo, e spacca la partita con due triple consecutive (76-69). E la terza tripla di Polonara è quella della staffa. C'è tempo per l'ultima fiammata d'orgogli, che fa tornare i bianconeri a -4 (79-75) palla in mano. Ma si sbaglia una volta, due volte, e non c'è più tempo. Finisce 82-78, e dagli altri campi non sono arrivati aiuti. Torino ha vinto nettamente, come previsto, e ha vinto pure Caserta. E' serie A2.
(Photo Francesca Soli)