Il nuovo vicepresidente Fortitudo - Teo Alibegovic -è stato presntato in conferenza stampa in Furla.

Le parole degli intervenuti

Andrea Bianchini, presidente SG Fortitudo - E’ un piacere dare il benvenuto, è l’inizio di una nuova stagione di una nuova realtà a cui diamo fiducia. Abbiamo fiducia che dopo tante parole si possa creare qualcosa di significativo, perchè ci lega un marchio e un nome. Qui ci sono Marco Calamai, vicepresidente e Alberto Alberghini di Fortitudo Rugby in rappresentanza del Consiglio.

Marco Calamai - Ci tenevo a fare un saluto alla nuova società 103. La SG riconosce questa società e ha fiducia, parliamo solo del presente e del futuro, del passato non si parla più. Io ho ricoperto tutti i ruoli in Fortitudo, tifoso, giocatore in serie A, allenatore con Teo giocatore, garante. La mia fiducia è totale, mi sento davvero sereno e tranquillo, con le famiglie Tedeschi e Gentilini che hanno entrambe figlio e babbo tifosi. Su Teo non devo dire niente, non è una figurina Fortitudo ma una persona che ha fatto esperienze importanti come manager e uomo di relazioni.

Stefano Tedeschi - Non voglio ripetermi, ringrazio i padroni di casa di SG e Ciro Brunetti che ci supporta in tutte le varie problematiche. Con Teo siamo in contatto da parecchio tempo, dal lontano 1992. E’ un piacere averlo con noi, e in questo periodo è stato davvero parte attiva. Si è fatto carico di ricreare un certo tipo di clima. Sporting Fortitudo, che controlla la 103, ha unità di intenti, questa cosa è molto positiva. Averlo come vicepresidente, assieme all’avvocato Giovanni Pennica come consigliere e consulente legale, lavoreremo di concerto per risolvere le problematiche della stagione, e per i rapporti con tutto il mondo che ci circonda. Vogliamo seguire bene le cose e dare la giusta immagine di efficienza e credibilità. E’ bello avere nello staff una persona con questa conoscenza ed esperienza, che a Bologna tutti conoscono, e che è rimasto nel cuore di tutti i tifosi Fortitudo. Sono molto molto soddisfatto.
Con Teo abbiamo impostato le cose con un criterio. La 103 ha 3 persone con il compito di guidarle, dal punto di vista operativo io e lui, assieme dovremo vedere tutto. Poi abbiamo l’Academy che ha la sua struttura dirigenziale, e anche lì Teo potrà dare un grosso contributo. Poi vogliamo contattare tutti gli sponsor, anche quelli che non ci sono più. Se si presenta Teo Alibegovic non è come se ci vado io o un collaboratore, per quanto efficiente. Abbiamo un obbligo, andare in campo per vincere. Giocare per partecipare a me non è mai piaciuto. Teniamo i piedi per terra, e cerchiamo di crescere nel parco di chi ci sostiene, chi viene alle partita e allargare il bacino degli sponsor. Se vuoi andare in serie A devi crearti una struttura, anche dal punto di vista economico. Siamo in A2 ma dobbiamo ragionare come una società di serie A.


Matteo Gentilini - Ringrazio SG Fortitudo per averci ospitati in questi giorni, sono molto orgoglioso. Ho delle buone sensazioni per stabilire un rapporto costruttivo e duraturo. Teo quest’estate mi è stato molto vicino, mi ha ascoltato e consigliato. Lo conoscevo da tifoso, e umanamente ho scoperto una grande persona. Sono felicissimo che sia vicepresidente, insieme faremo cose molto belle e costruttive.
Felice e soddisfatto dopo il percorso fatto? Quando quest’estate sono rientrato ho dato la garanzia per due anni, questa stagione e la prossima. L’anno scorso vedevo una mancanza totale di organizzazione, adesso vedo organizzazione seria con ruoli ben definiti. E avevo detto anche al signor Muratori che Tedeschi poteva essere l’unico presidente esistente, figurati con Teo Alibegovic vicino. Da tifoso ho fatto una scalata molto importante, e sono emozionato quando ne parlo. Un sogno realizzato, con persone di cui ho massima stima.


Teo Alibegovic - Marco Calamai è stato mio allenatore e anche mentore, abbiamo parlato tanto quell’anno. Nel 1992 avevo appena finito l’università negli USA, ero un bambino. Tutto gira, la vita è un cerchio. Torno qua 31 anni dopo, ero stato un’altra volta come veloce meteora, purtroppo la Fortitudo stava per chiudere, e il mio contratto triennale durò un anno perchè la società fu venduta a Martinelli, nonostante gli ottimi risultati, forse i migliori dell’era Seragnoli.
Quando sono stato chiamato ho sentito un’energia positiva dentro. Ho capito che il progetto è originale e valeva la pena di coinvolgersi di più. Nessuno di loro due pensava a sè, entrambi pensavano solo alla Fortitudo. Stefano e Andrea me li ricordo in trasferta anche a Trapani, tantissimi anni fa. E’ un progetto che vale la pena approfondire. Sono stati mesi con qualche botta e qualche cambiamento di ruota. Ringrazio entrambi per la lealtà. Io ho chiesto solo trasparenza, anche se è brutto diciamoci tutto. E’ facile essere amici quando va bene, meno quando devi attraversare il fiume ma non c’è il ponte. L’abbiamo fatto insieme, e sono rimasti quelli più testardi, quelli con più entusiasmo. Ringrazio per avermi accolto nel CDA, per la generosità e la disponibilità ad assumersi rischi. Ci sono rischi imprenditoriali che non sono cose da poco, mi inchino. Sono stato con grandi presidenti, come Edi Snaidero, Giorgio Seragnoli e altri, e questa cosa mi piace molto, nel mio cuore mi piace più di altre.
Ormai la famosa partita di 31 anni fa la conosciamo tutti, la Fossa ha una capacità enorme di tirarmi fuori le lacrime, e io non piango spesso. Abbiamo striscioni in casa che sono lì da 30 anni. Sono partito con questa società non sapendo nemmeno dove andavo, oggi in Furla e al PalaDozza so esattamente dove sono, a occhi chiusi. Mi trovo a casa. Con Matteo e Stefano parliamo da mese, non erano ancora proprietari. E la cronologia non è stata scolastica, ci siamo dovuti adeguare a timing non normali. Con scelte fantastiche siamo riusciti a non essere in ritardo di un anno luce. Caja è la scelta più azzeccata in questo momento. Nicolò Basciano è giovane, progredirà e diventerà sempre più bravo, io sono da 42 anni in questo mestiere e sono qui per dare qualche consiglio, ho fatto tutto tranne il custode di un palazzetto: nel basket non credo di avere segreti. Se serve un mio consiglio, ci sono. Là dove Stefano non può essere, io ci sarò. Se Matteo ha bisogno di me col Consorzio, io ci sarò. La Fortitudo è una famiglia, con le sue divergenze come ogni famiglia. Non faremo figli e figliastri.
Sono vicepresidente, direttore generale, non so bene neanch’io, qualcuno che dà una mano. Era un nostro sogno, e poco a poco si sta avverando. Proverò a dare la mia esperienza a 360°, e qui ci sono due signori che possono dire che in questi mesi ho lavorato solo per il bene della Effe. Non ho nemmeno contratto, non mi interessava allora. Il resto si vedrà dopo.


Gli anni in cui non sono stato in Fortitudo sono stati difficili, qualche mia dichiarazione non è piaciuta, ma se vuoi bene alla Fortitudo fai fatica a starne fuori. Cosa posso portare? Mercato? Ma c’è Nicolò, e con Caja facevamo trash talking quando ancora giocava, massima fiducia. Lui dice quello che pensa a tutti, stelle o no. Se posso contribuire, certo. Se c’è qualcosa che non funziona dirò la mia, poi lui se vuole accetterà. Il nostro lavoro è proporre, essere positivamente critici ed intellettualmente onesti.
Andrò a vedere gli allenamenti, ma lo facevo a Udine, andavo a vedere la Virtus quando mio figlio giocavo lì, vado all’Alba, eccetera. Io al nostro presidente devo dare una mano di esperienza tecnica e dirigenziale. Dobbiamo vedere a 360°, nella scatola e fuori dalla scatola. Noi siamo la Fortitudo, la gente a volte non si rende conto di quanta risonanza fa.


La squadra costruita? Non la conosco molto bene onestamente, conosco i due veterani. Quando mi fu chiesto in passato di Aradori, io dissi sempre che l’avrei tenuto, come Fantinelli. Gli stranieri sono una certezza. Panni e Sergio sono veterani, sanno cosa devono fare. Gli altri sono una speranza. Bisogna sopravvivere agli allenamenti duri e ai rimproveri di Caja, che non vuole vedere giocatori che si trascinano. Io lo supporterò, perchè credo che ci servisse questo.

Le passate gestioni? Io non sono stato critico delle gestioni, ma di episodi che non appartengono al mondo sportivo. Uno non può essere su due sedie, e lì c’erano conflitti di interesse. Non voglio tornarci, ma posso promettere che coi due signori alla mia sinistra e alla mia destra stiamo parlando di tutto. Non abbiamo la bacchetta magica, sarà un percorso duro, e già la serie A2 non sarà una passeggiata. Ma il nostro gruppo è più forte di altro gruppo, secondo il mio parere.

I due stranieri sotto canestro? Non è una scelta sentimentale, forse per i tifosi. Ma chi ha fatto la scelta l’ha fatta matematicamente, avendo Aradori, Fantinelli e altri giocatori con punti nelle mani sul perimetro. Ci sarebbe stato troppo traffico. Caja ha fatto la miglior scelta, e la posizione si guarda su cui puoi difendere: abbiamo un atletico 4-3 e un atletico 4-5. La scelta mi pare molto logica. Abbiamo ritrovato la dimensione verticale.

Portare Amar in Fortitudo in caso di serie A? E’ normale che un padre voglia stare vicino ai figli, l’anno scorso ho fatto 150-160mila km andando a vedere i miei 3 figli. Per Amar bisogna chiedere a lui, lui ha fatto la scelta della Virtus. Denis e Mirza li mandai alla Fortitudo, ma era quella “Fortitudo Budrio” e poi si rivelò che non era la vera Fortitudo, era solo un inizio. Alla serie A non penso, così come non penso all’emozione della prima giornata, sarà importante vincere e basta. Bisogna consolidare alla società, e far tornare gli sponsor che una volta enano qui, vedendo il palazzetto pieno con la Fossa dei Leoni, che è la nostra punta di diamante.

Prime cose da fare? L’anno scorso con la mia famiglia ho visto il primo giorno di Fortitudo, per noi è come una religione. E ho visto forse 100 persone, ieri forse erano tra 700 e 1000. Mi piacerebbe vedere la prima giornata senza un posto libero al PalaDozza. Siamo saltati su questo carro senza sapere dove arriverà, prendendo anche vari tipi di rischio. Questa sarebbe la più grande ricompensa, ricostruire l’amalgama con la nostra gente. Ieri ho visto gente che non vedevo da anni, con tutte le loro famiglie. E questo mi ha fatto piacere.

(foto Mauro Donati)

Il video integrale, grazie a Sportpress.

https://youtu.be/4CPnA5eg6lI

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