(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

Non sarà più quella morsa che straziava le difese avversarie, ma la Fortitudo di questi tempi, meno brillante di un mese fa, un modo per portarle a casa le trova sempre e quindi ben venga anche la vittoria numero 11. Che, come con Chiusi, è arrivata dopo una serie di alti e bassi che avevano ridato linfa a chi non aveva mai smesso di crederci. Ma anche Rimini, come Chiusi, alla fine si è trovata con il dover alzare la classica bandiera bianca. Caja alla fine ha ringraziato tutti, dal primo all'ultimo, in una partita dove si sono viste in un certo modo le stesse, solite cose: il quintetto le vince, gli altri anche quando si sbattono alla grande - ieri difficile da attribuire ai cosidetti panchinari colpe specifiche - non riescono a tenere alta l'intensità. Nessuno dei quattro ha un plus/minus positivo, per intenderci, e il solo Panni (2/9 al tiro) ha raggiunto se non altro lo zero. Migliorabile, ecco.

 

Il resto, comunque, ha detto che gli altri sono ancora in palla, pur con alti e bassi: è stata una serata in cui Freeman si è trovato ben oscurato, e dove Aradori ci ha messo un po' prima di trovare la via del canestro. Necessaria, comunque, nel 15-4 degli ultimi 5'. Quando cioè la Fortitudo ha ben chiarito che non avrebbe mai voluto perdere ‘sta gara, e quando a Rimini è venuto uno dei più grossi braccini mai visti negli ultimi anni. Comunque, tutto fa brodo, anche se citare l'area merceologica di un antico sponsor dell'altra sponda non fa bene. Il resto, alla prossima, che sarà ravvicinata, sarà molto attesa, e sarà Forlì.

Panchina Fortitudo
Panchina Fortitudo - Foto Mauro Donati

 

Just like heaven

L'ambiente non può portare i giocatori a fare canestro quando i tiri escono sbilenchi, ma può paralizzare gli avversari. Ecco forse perchè ad un certo punto Rimini, sotto la Fossa, non ne ha più azzeccata una. Poi il solito puntuale Ogden, o il peso specifico dei punti finali di Aradori. Oltre alla rinascita di Bolpin, che con 4 falli e un trascorso in gara abbastanza negativo è riuscito a sbucare fuori, come si suol dire, al momento giusto.

 

Disintegration

Ci sta notare che la difesa non azzanni più come in precedenza, questo sì. Ma quando c'è stato bisogno, come si è detto, tutto è diventato molto difficile per Rimini. E allora va bene lo stesso. Specie se, in attacco, tutto funziona davvero bene.

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