LE PROBLEMATICHE FUORI DAL CAMPO DELLA FORTITUDO: MURATORI E GENTILINI SI SMENTISCONO A VICENDA, ALTROVE SI PARLA DI GIOCATORI CHE REMAVANO CONTRO
Mentre la squadra gioca un playoff in cui non crede nessuno, e sarà compito arduo per Angori e il suo staff far cambiare le idee, la sfida più interessante, e forse anche più dura, è quella che si sta giocando ai piani alti per quella che sarà la gestione Fortitudo del futuro. Che non ci sia esattamente simpatia tra Matteo Gentilini e l'estabilishment è roba chiara (non è passato inosservato lo sfogo dello sponsor verso Di Pisa, a Cento, accusandolo di aver mandato via Dalmonte e di aver lasciato le scelte tecniche in mani sbagliate), ma ora la questione riguarda le trattative tra la famiglia Flats Service e Gianluca Muratori per quel che riguarda l'eventuale cessione della proprietà. E su anche questo, le posizioni non sono vicinissime.
A Stadio, Gianluca Muratori ripete che "Sono due mesi e mezzo che non sento Gentilini, non solo, ma nemmeno i commercialisti si sono sentiti per una breve ma necessaria due diligence, che sarà opportuna prima di una interlocuzione eventuale che ad oggi non vi è stata. Piuttosto abbiamo incontrato altri soggetti interessati. I tempi sono ormai ridottissimi, visto lo scadere della stagione e la necessità di organizzare la prossima annualità". Mancanza di contatti che, sempre a Stadio, Matteo Gentilini smentisce: "Confermiamo di avere avuto un recente contatto con Muratori, che che ci ha permesso di capire meglio la situazione".
Posizioni distanti e tempo che passa, sempre con occhi puntati ovunque tranne che sul campo. Dove la squadra ha ancora un po' di tempo per scacciare veleni che girano ovunque. Lunedì a Sport Club, il programma di E-Tv, i conduttori hanno ribadito che i giocatori remavano contro Luca Dalmonte e che al primo allenamento senza di lui questi fossero tarantolati. Nessuna replica della società, a differenza di quando un mese fa, in radio, Teo Alibegovic alluse alla poca voglia di tornare in campo di un giocatore, Pietro Aradori, pur senza farne il nome, nella gara interna con Torino. In quel caso ci fu comunicato di smentita. Stavolta, evidentemente, tutto va bene: o se la sono persa o, al netto delle dichiarazioni di prassi di Matteo Angori, forse davvero qualcuno aveva il remo a Nord e uno a Sud, e solo l'addio di Dalmonte ha fatto rimettere il gettone per far ripartire la giostra.
(Foto Mauro Donati)