Con una prova di orgoglio e intensità - nonostante le assenze - la Virtus ha battuto Milano e ha chiuso la sua Eurolega con 14 vittorie e 20 sconfitte, piazzandosi quattordicesima.
Nessun rimpianto, ha detto Sergio Scariolo che ha poi parlato di stagione più che accettabile in relazione al roster. L’obiettivo ottavo posto fissato dalla società a inizio stagione si è rivelato subito decisamente arduo - visto lo sbilanciamento del roster e i tanti infortuni - ed è diventato sostanzialmente impossibile quando si è scelto di non andare sul mercato. E’ stata una stagione da esordienti, e tutti hanno capito quanto sia dura l’Eurolega delle 34 partite: i giocatori - alcuni dei quali si sono rivelati inadeguati, lo staff tecnico e anche la società. Per l’anno prossimo - se arriverà l’auspicata wild card - bisognerà attrezzarsi in modo decisamente più robusto.

Della partita di ieri - che non aveva valore per la classifica - restano orgoglio e voglia di vincere, che sono tornati dopo un periodo complesso e i fischi di sabato scorso. Ma anche i tanti segnali di vita di alcuni giocatori che stavano facendo davvero fatica: Hackett per primo, ma anche Jaiteh e Shengelia. Belinelli invece non è più una sorpresa, decisamente.
Sono tutte buone notizie in vista del campionato, che resta l’unico obiettivo ancora in ballo. Scariolo ha dichiarato che i cinque assenti di ieri faranno tutti parte della rotazione italiana a 12, per cui è facile pensare che il deludente Lundberg finirà fuori dai giochi al rientro di Cordinier. La partita tra i lunghi è invece tutta da giocare, sia perchè nessuno dei tre centri ha assicurato fin qui la necessaria continuità di rendimento, sia perchè ci dovrebbe essere un nuovo innesto da qui a fine regular season.
Intanto è arrivata la quarta vittoria su cinque contro Milano in stagione. Per il resto si vedrà, a partire da domenica contro Trento, quando si dovrebbero rivedere Teodosic e Pajola. Restano cinque partite di regular season, e poi i playoff.

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