Chiara Mini, tornata lo scorso estate alla Matteiplast dopo aver lasciato per un po' il basket, è stata sentita da Emanuele Malaguti per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"Non nego che i primi mesi senza basket sono stati duri. Passavo da momenti di estrema convinzione di aver fatto la scelta giusta ad altri dove rimettevo tutto in discussione. Sono sempre stata abituata a fare tanti sacrifici per la mia passione, non mi sono mai tirata indietro e ho avuto la fortuna di togliermi delle belle soddisfazioni. Prendere decisioni importanti, in qualsiasi ambito, non è mai semplice: nell'estate 2017 ho ripensato parecchio alla mia scelta, ma ancora oggi sono convinta che sia stata la decisione giusta, non ho rimpianti.
La ripresa? Sinceramente all'inizio è stata molto dura, riprendere dopo due anni di inattività e dopo una materità non è stato semplice. Inoltre, anche ambientarsi non è stato facile vista la differenza di età tra me e le altre ragazze: è stato difficile all'inizio, ma loro sono state gentilissime e mi hanno accolta subito. Tornare sul campo però è sempre una grande emozione: la prima partita è stata contro Matelica ed è coincisa con una vittoria, il che ha contribuito ad allenatare un po' la tensione per l'esordio.
Civolani? Lo conoscevo da quando avevo 15 anni, quando lui e Valeria Vacchetti vennero a seguire me e Bagnara per vedere se eravamo pronte per essere aggregate alla Libertas in A2. Nonostante mi volesse molto bene non sono mancati gli screzi: peer tre anni non mi parlò per la mia scelta di non seguirlo in serie B ai tempi. All'apparenza poteva apparire burbero per il suo modo schietto di dire le cose, ma la verità è che voleva bene davvero a tutte le sue ragazze ed era una persona fantastica. In tal senso la presenza di Stefano Mangherini penso sia molto importante, per la società ma soprattutto nel portare avanti la sua eredità"

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