E’ Alberto Bucci, presidente Virtus, ad esordire alla presentazione di Davide Bruttini.

“Perché Bruttini? Al di là del valore del giocatore, che è più di quello che volevamo chiedere, è una persona stupenda, un ragazzo meraviglioso che in campo dà sempre tutto. L’allenatore ha messo il suo profilo, Trovato si è messo subito al lavoro, c’è stato un piccolo ritardo ma ora lui è con noi e io sono molto felice, condividendo a pieno quello che ha deciso il nostro staff. Presento una persona che vale sia sul campo che come uomo, il migliore che si poteva aggiungere al nostro mosaico”

Parola poi a coach Ramagli. “Benvenuto a Davide. Noi abbiamo costruito questa squadra con obiettivi che non abbiamo mai disatteso, rispettando canoni economici e tecnici. Abbiamo perso subito Ndoja, che di fatto non è mai stato con noi, e prima abbiamo deciso di testare la reazione del gruppo di fronte ad una assenza così pesante, ricevendo una risposta da gruppo vero. Poi, prolungandosi l’assenza, usando il buonsenso da padre di famiglia abbiamo capito che serviva un innesto, un po’ per sopperire all’assenza di Klaudio, un po’ per aggiungere qualcosa ad un reparto dove ne avevamo solo due, oltre a Petrovic. Dovevamo cercare una persona che non cambiasse nulla dal punto di vista umano e caratteriale, dato che questo gruppo non aveva bisogno di cambiamenti. E un giocatore duttile, che ci potesse dare una mano in qualche modo, e il profilo di Davide era il migliore. Il fatto che lui abbia voluto a tutti i costi far parte del progetto spiega che abbiamo scelto bene, ora che andiamo incontro ad un calendario fitto e impegnativo, e che necessitava di una integrazione. Lui è un giocatore di squadra, sa giocare a pallacanestro sia vicino a canestro che non, ed è la scelta migliore. Finora abbiamo girato le pagine del libro fino in fondo, ora si apre un altro capitolo, e ce ne sarà un altro quando tornerà Ndoja. Dobbiamo dimostrare il desiderio di progredire, non è che essere primo in classifica ora ti permetta di mettere medaglie sul petto. Devi essere recettivo e pronto a cambiamenti, altrimenti il campionato non ti aspetta, e la squadra deve sforzarsi nel leggere le modifiche, ribilanciarsi, e per me è un momento di stimolo. Da qui alla fine della regular season non dobbiamo rileggere noiosamente la stessa pagina, ma essere curiosi di vedere le novità. Lawson? La sua caviglia sta meglio, dopo essere stata ripizzicata a Mantova, e la responsabilità è mia che l’ho fatto giocare, anche se il rischio valeva la pena di essere corso. Ma è stato un intoppo che ha costretto a farlo lavorare in modo differenziato, ora vediamo ma le sensazioni sono positive, non dimenticando che oggi per noi è come se fosse martedì. Speriamo rientri, anche per permettere a Davide di capire qualcosa più di noi e viceversa. Non ho parlato con Umeh dopo Mantova, tutto quello che doveva essere stato detto e fatto è stato detto e fatto, e mi è piaciuto il modo in cui la società ha portato avanti la cosa: il mio pensiero personale è che la pallacanestro a Bologna spesso vive di qualche polemica, un po’ ci si gioca, parlo dell’ambiente e non solo stampa. Tipo Davide a Brescia e Umeh a Mantova, ma che ora si parli solo di basket”

Tocca poi a Julio Trovato. “Stiamo rispettando le politiche di questa società, e abbiamo lavorato sul gruppo prima di cercare una correzione. Avessimo anticipato le cose avremmo valorizzato di meno chi c’era, e ora invece siamo pronti per questa aggiunta. Klaudio poi sta lavorando per recuperare ed essere reinserito. La trattativa è stata un po’ lunga, anche in questo caso tutti abbiamo pensato che non fosse il caso di farsi venire il mal di testa pensando a cosa potesse servire, e che lui poteva essere l’ideale. Aveva un contratto con Brescia, siamo riusciti alla fine a trovare una soluzione, quello che conta è il risultato, e lo abbiamo ottenuto”

Davide Bruttini, quindi. “Ringrazio delle parole di tutti. Aspettavo una squadra che mi stimolasse, e quando è venuto fuori il nome della Virtus non ho più avuto alcun dubbio, e la mia volontà è stata subito di venire qua. Per la storia, per la città, e soprattutto per il gruppo e la squadra già presenti. Sono strafelice, l’ho voluta in tutti i modi, e voglio ripagare queste parole e questa stima in campo”.

Due promozioni negli ultimi due anni: cosa serve alla Virtus per provarci? “Ho seguito poco il campionato, non posso dare un giudizio, e di certo non ho una ricetta. So solo che serve tanto lavoro, qualità umane del gruppo, e voglia di vincere. Per ora non posso dare giudizi né sul campionato né sulle avversarie, non avendole vissute, ma dobbiamo solo guardare a noi stesso. Meglio del lavoro non c’è.”

Che obiettivi hai, venendo in una società che hai voluto? “L’ambizione è di fare il meglio possibile. Qui ci sono tutti gli ingredienti per farlo, per arrivare alla fine senza rimpianti”

Sono passati dieci anni da quando te ne sei andato da Bologna. “Sono una persona diversa, ho famiglia, un trascorso cestistico lungo alle spalle, mi sento un altro giocatore. “

A Brescia cosa è successo, specie di recente? “Preferisco non parlarne, sono già state dette anche parole di troppo. Voglio solo portarmi via dei bei ricordi, è stato un anno e mezzo molto intenso sia nel bene che nel male, e la voglio ricordare solo come una bellissima esperienza”

Come entrerai in squadra? “Come tipologia di giocatore vado sempre in punta di piedi, senza stravolgere equilibri. Posso dare così il mio contributo, senza pensare a cifre, ma a tutto quello che serve per fare bene”

Hai guardato il derby? “Emozionante, sono contento anche per quello di essere tornato. Ma è presto, ce n’è di strada”

Anche in A2 la Virtus ha un richiamo irresistibile. “Non è la retrocessione che può scalfire la storia di questo club, ma c’è anche il gruppo, la squadra, il team di lavoro presente quest’anno. E’ una bella occasione, sono molto contento”


Il video integrale della presentazione, realizzato da Laura Tommasini di Sportpress.

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