ETERNEDILE - CENTRALE DEL LATTE BRESCIA 69-60
Certo, certo, parlare di effetto Paladozza è semplice e banale, è la notizia del cane che morde l’uomo, ma è anche difficile disquisire di altro se poi la realtà è esattamente quella che ci si aspetta. La Fortitudo mette piede in casa propria e di riflesso anche nella serie, facendo benino per due quarti, perdendosi per strada in 5’ sofferti minuti di inizio terza frazione, e chiudendo poi tutta la faccenda con un 15-0 a cavallo del secondi intervallino proprio quando Brescia, timidamente, aveva messo una narice davanti. D’altra parte giocare contro questa Fortitudo, in Azzarita, non è facile: il pressing inizia negli spogliatoi, farne anche 50 pare una impresa, e quindi a Bologna basta il minimo sindacale offensivo per fare divarione e andare 1-2. Con la regola del servizio fin qui tenuta, e con martedì gara 4 sapendo che, ecco, mica è finita, anzi. Anzi.
Si parte con difesa che va a cercare i bresciani fin dai primi centimetri d’altrui attacco, con Italiano a seguire Hollis anche nei timeout o quasi e Candi ad infilarsi nel sospensorio di Fernandez. Difficile così per Brescia entrare in gara, mentre l’attacco bolognese non si perde in fronzoli e buca spesso e volentieri un’area non del tutto protetta. 11-3 iniziale, 19-10 di massimo vantaggio andando sempre e comunque a cercare tiri vicino a canestro, poi i primi rotear di panchina allentano la morsa e permettono agli ospiti di chiudere 21-17 e di ciccare, al gong, il possibile -1.
Con Moss che continua a giocare come se volesse farsi perdonare una cicoriata antica, Bologna ha spazio per mantenere dignitoso il divario, tornando di nuovo a +9, ma soffrendo ogni volta che Brescia riesce a mettere qualche muscolo e garretto in più sul campo. Si vacilla quando il tabellone verga 30-27, ma continuando in un refrain dove entrambe le squadre prendono più rimbalzi in attacco che non in difesa, si tiene botta e di nuovo si fronteggia, senza danni, il possibile -1 bresciano al buzz. Ancora ferro, 33-29 al 20’.
Sfilacciata e con meno approdi in zona area rispetto al primo tempo, Bologna non attacca più con ordine, ed è normale che Brescia, dopo svariati ferri (due di Teino e uno di Hollis) alla fine debba quasi per inerzia mettere la freccia, 38-36. Si viaggia solo cercando avventure dall’arco, ma senza comunque permettere agli ospiti di rientrare nella corsia normale dopo aver sorpassato. Si cerca così di far passare la nuttata, e l’alba arriva con 8 filati di Daniel, sbucato quasi dal nulla, a rimettere divario tra le due squadre. Ed è 47-40 al 30’.
Ormai in totale gestione del gioco, Bologna rende quasi a sorpresa, bella sorpresa, l’ultimo quarto una semplice passerella, continuando a difendere sopra qualsiasi azione e lasciando che Montano domini in attacco (13 in 5’) e separando le due contendenti di tanto che nemmeno le passerelle di Christo potrebbero far chissà cosa. Si chiude nel tripudio, pur concedendo qualcosa alla altrui rimonta e con qualche battibecco tra parterre e Bushati. Bla bla, ci si rivede martedì.