(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

L’ottava arriva dopo una partita facile facile, tornando nell’abituale routine del prendere il vantaggio e non cederlo mai, strozzando Cento prima facendone tanti e poi beccandone pochi, e rendendo difficile il continuare a viaggiare nelle retrovie del pensiero di chi piedi per terra eccetera. La capolista se ne va, dice la Fossa semplicemente leggendo la classifica, e il torniamo in serie A sarà musica stonata nelle orecchie di un Caja che, domenica scorsa, fece chiaramente capire che la cosa non lo convinceva per niente. Intanto però si vince (pur ricordando che se ne sono giocate 5 in casa e 3 fuori, in settimana si recupererà) e tutti paiono felici. Tutti, anzi quasi.

In una domenica dove c’era curiosità per le nuove rotazioni, obbligate dallo stop di Aradori – lo si cercherà di riportare a galla tra mercoledì e sabato – si è visto un Taflaj pronto alla bisogna, mentre Conti pare chiaramente paralizzato da troppi occhi puntati e dalla paura della panchina immediata. E’ chiaro che tra titolari e cambi si viaggi a velocità diversissime, vedi la bocciatura pressochè definitiva di Giordano e un Morgillo sempre meno funzionale, è da dibattere il capire se il modo di puntualizzarlo di Caja a fine gara, quindi con tantissimo bastone e zero carota, voglia dire qualcosa di diverso e siano messaggi alla società. Forse si sarebbe potuto rispondere alla prevedibile domanda sul come li hai visti in toni meno sottolineati, ma è lana caprina. Di fatto, la Fortitudo gioca con almeno 3 giocatori con cui le cose non vanno (stanno andando? Sono andate?) nel modo migliore, anche se per ora le richieste di altre squadre per Conti e Morgillo, in particolare, sono state rimandate al mittente. Ora sarà da capire se ci saranno margini per recuperi – tecnici, sia chiaro – o se le porte resteranno chiuse. Intanto Taflaj potrebbe scalare dal parterre alla panchina anche al rientro di Aradori.

Just like heaven – Il quartetto base, chiaramente sugli scudi e tutto discretamente responsabilizzato dal dover fare qualcosa di più. E che stavolta può essere applaudito per una vittoria malgrado le assenze, cosa che l’anno scorso non si poteva fare. 10 rimbalzi di Fantinelli, 10 assist di Bolpin, un gran bel vedere. Come il buffet per i giornalai a fine gara: è un bel presidente, un santo, un apostolo.


Disintegration – Al netto delle dichiarazioni finali, Morgillo continua a viaggiare con più falli che punti, e Conti ha fatto tutto benino tranne il tiro. Che però risalta, se è 1/9, spesso con tentativi davvero tremuli e sbiancando vedendo che la palla non stava andando nella maniera giusta. E’ l’unico appunto all’ennesima giornata di gioia.

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