Virtus Segafredo, il dopopartita della Coppa Italia
Una delusione, inutile girarci attorno. La Coppa Italia - che manca dal 2002 e continuerà a mancare - era senz’altro un obiettivo anche perchè patron Zanetti l'aveva dichiarata come tale, e invece la Virtus è uscita al primo turno della Final Eight di Torino.
Grandi complimenti a Reggio Emilia, che è riuscita a fare la partita che voleva, abbassando i ritmi e riuscendo a recuperare da ogni tentativo di fuga bianconero, dal +11 del secondo quarto in poi. E nell’ultimo quarto è riuscita a mettere il naso avanti, trovando nel finale i canestri decisivi con Galloway prima e Vitali poi.
Poco o nulla da salvare
In casa Segafredo, onestamente c’è ben poco da salvare. Shengelia ha fatto una partita gagliarda (20+10), ma sotto canestro è stato troppo solo, dato che sia Mickey che soprattutto Dunston hanno subito il giovanissimo Faye. In generale la Virtus è riuscita ad andare ben poco in area, e viene naturale chiedersi se la scelta di escludere Zizic sia stata giusta, soprattutto con il Dobric ancora precario visto ieri. Per il resto capitan Belinelli ci ha provato fino alla fine, altri hanno dato qualcosa, ma sono mancati completamente Hackett e Cordinier, e di conseguenza sia la difesa sugli esterni che la regia hanno avuto grossi problemi.
Ma soprattutto, nella prima partita dentro/fuori della stagione c’è stato un problema di atteggiamento, come ha sottolineato Luca Banchi con onestà in conferenza stampa, prendendosi le colpe: Mi assumo le responsabilità di una prestazione del genere in una gara di tale importanza. Avevamo il dovere di mostrare un volto diverso, davanti a proprietà, dirigenza e a tutti i tifosi Virtus. Non siamo stati capaci di ripagarli con una prestazione degna. Servivano determinazione e umiltà. Dilapidato il vantaggio in modo banale e superficiale, così i nostri avversari hanno alimentato il loro entusiasmo. E poi la partita è diventata difficile da gestire. Prestazione decisamente al di sotto delle aspettative. Ci scusiamo, abbassiamo la testa e con grande umiltà cerchiamo di recuperare urgentemente quei valori che ci hanno portato fin qui.
Mancanza di umiltà
Mancanza di umiltà, quindi. In più una condizione fisica generale non buona - Abass è stato tenuto fuori per un problemino dell’ultima ora - e tanti errori evitabili, come si è visto da palle perse e liberi sbagliati. A questo punto, dopo aver fallito il primo obiettivo stagionale non si può fare altro che andare avanti. La prossima partita è tra due settimane, dopo la sosta per le Nazionali. Le Vu Nere tornano in campo giovedì 29 febbraio contro Valencia in Eurolega - e c’è tutto il tempo per recuperare energie fisiche e mentali in vista di Eurolega e campionato. La stagione è ancora lunga, e moltissimo è ancora in gioco.