Finisce 94-83 per la Virtus1934, che potra a casa la terza vittoria consecutiva e dimostra di essere compagine solida e completa. Giordano Consolini vede il suo gruppo crescere, e forse l'unica cosa che gli dispiace è vedere il Paladozza sconsolatamente vuoto. La squadra non lo meriterebbe, sulle vicende che hanno portato il pubblico a dissociarsi dalla Creatura non mettiamo becco, forse però mettere il cartello "prezzo minimo 15 euro" alle casse non sprona la gente ad affacciarsi sulle gradinate. Sarà DNA Virtus, ma sempre di serie B si tratta. Padova si tiene in piedi per lungo tempo solo grazie al pivot Andrea Cagnin, una specie di Sabonis del triveneto che fa il totem offensivo, smista palloni, e incoraggia i compagni dando loro autentiche randellate nella schiena invece delle più canoniche "pacche". Ma gli esterni cominciano a giocare solo quando sono sull'orlo del ventello. In V34 invece buona prova corale, con 5 giocatori in doppia cifra.

Primo quarto con Padova che scappa 0-5, mischia bene le difese davanti ad una 34 che però, una volta prese le misure, ha più frecce al proprio arco. Segnano i piccoli prima, e quando poi Fiasco prende il posto di un Cantarello versione Ramses II, arriva il 12-8. Cagnin da solo non può strapazzare gli avversari ma ci va vicino: 7 di fila, e quando ha man forte da Zanovello arriva anche il sorpasso. 21-23, aggiustato 22-23 da un libero di Perego prima della sirena.

Secondo quarto che continua su binari di totale e assoluta parità, nessuna delle due squadre riesce a prendere un vantaggio superiore ai 3 punti, ma Consolini ha più sostegno dalla panchina. E il minibreak lo firmano 5 punti consecutivi di Sorrentino, quelli che portano la V34 sul 44-38, thè sul massimo vantaggio.

Terzo quarto che continua sulla falsariga degli ultimi minuti prima dell'intervallo. 5 di fila di Pilutti, 6 di Cotugno, e Cagnin sbuffa, smadonna, ma non trova aiuti. 59-48. Cantarello esce per falli e non sembra un dramma, anche se Zanovello e Tonzig riescono finalmente a prendere il testimone da Cagnin e riavvicinano. 59-53, prima del 66-56 firmato Cotugno e Perego.

Ultimo quarto di carrozza: un minuto di riposo concesso a Cagnin e 6-0 di break bolognese. 72-56, poi il quinto fallo del centro padovano (con plateale uscita di scena, e le transenne che gridavano pietà) sono la bandiera bianca alzata. Massimo vantaggio sul 92-74, e arrotondamento finale.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI