Ci sono numeri talmente belli che, forse, sarebbe il caso di non stare a guardarli per evitare di avere giramenti di testa e perdere la cognizione della propria essenza. Però vanno riportati, tutto qua: la Fortitudo degli ultimi tempi viaggia di dodici vittorie nelle ultime tredici gare, con 6-0 in casa e 6-1 fuori. Parlando solo di playoff, ecco 7-1 di record (3-0 al Paladozza e 4-1 fuori). E, se vogliamo, il percorso playoff con Boniciolli, aggiungendo anche lo scorso anno, è di 16-1. Insomma: oggi come oggi, Bologna pare roba ingiocabile, un po’ per la crescita rispetto alla squadra che in stagione ogni tanto si perdeva per strada, un po’ per una mentalità che sembra capace di dirigere il gruppo sempre nella direzione giusta, specie se si gioca per qualcosa.

Il sacco di Treviso ha tanti significati, al di là del fatto che è la terza serie consecutiva che la Fortitudo, partendo con svantaggio del fattore campo, gira alla prima occasione. Ha significati perché ottenuto in un ambiente che, come detto da Boniciolli a fine gara, non aveva niente da invidiare (anzi) a quando al Palaverde ci si giocava scudetti o Euroleghe, e quando i protagonisti erano tra i principali giocatori europei. Non hanno tremato i fortitudini, al netto di qualche inevitabile patema adolescenziale, e non si può, forse, dire la stessa cosa per Treviso. Che giocherà sì davanti a millemila persone come capita alla Fortitudo al Paladozza, ma che a quanto pare non riesce a tenere lo stesso ritmo di vittorie. Partita di quelle che qualche mese fa si sarebbe persa, con momenti positivi e momenti meno positivi. Ma con la capacità, un tempo assente, di prendere sganassoni senza perdere la tramontana. E, soprattutto, quella di trovare ogni volta un protagonista diverso (citofonare le due triple di Italiano a inizio ultimo quarto, o il risveglio di Sorrentino nel finale): di fatto, chi si è accorto, ieri, che alla Fortitudo mancava un americano, peraltro risultato uno dei migliori di tutto il campionato. Nessuno, appunto. A prova di come si sia tirato su un collettivo che è davvero una squadra, punto. Pure in una giornata di poco tiro da fuori e di sofferenze a rimbalzo (29-41 il finale).

Certo, la strada è lunga. Treviso è alla terza sconfitta casalinga in gara 1 consecutiva, il clima non potrà trarre benefici da qualche strascico (leggeri disordini al Palaverde, le strane scritte al Paladozza), e c’è grande curiosità: sapranno i veneti fare con Bologna quello che hanno fatto con Casale e Ferentino, sapendo che vincere al Paladozza non è, diciamo, cosa facile facile? Saprà la Fortitudo mantenere il fattore campo sapendo che, forse, Treviso non è come le acciaccate e rimaneggiate Agropoli e Agrigento? Vedremo. Intanto, Matteo Boniciolli vince la prima sfida di peso con Pillastrini. E non si può negare che, in questo momento, i risultati che sta ottenendo con una truppa menomata di Flowers siano da standing ovation. Il resto è fuffa, come si suol dire.

Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - Il lavoro di squadra, che ha saputo prima andare a cercare Daniel quando era in palla, e poi trovare alternative. L’impressione, davvero forte, che questo sia un gruppo di fatto e non solo di nome. L’entusiasmo, ecco.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Toccherà al coach evitare, appunto, i facili entusiasmi, in attesa della gara di domani (ore 20.30, diretta LNP Pass, Nettuno e gaschermo Paladozza) dove servirà meno ricerca del tiro da 3 e maggiore lavoro sotto le plance.

NB – C’entra poco con la questione Treviso, ma fateci un attimo tornare, scherzosamente, sulle vicende amorose dell’ex Stefano Mancinelli. A quanto pare, se volesse finire la carriera sportiva, davanti al giocatore potrebbero aprirsi nuove strade professionali. Il mondo della musica, infatti, se non proprio alla ricerca dei nuovi Albano & Romina potrebbe puntare ai nuovi Jalisse. Aspetteremo.

PONTEVECCHIO, TORNEO UNDER 16 ALLA PALESTRA PERTINI IL 4 E 5 GIUGNO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE