Raucci era stato un po’ triste, in settimana, per le battute che giravano sul fatto che, dal suo infortunio, la squadra si fosse messa a centellare come nemmeno gli Harlem Globetrotters. E allora eccola, la vittoria a basso punteggio, a dimostrare come la cosa non fosse vera: in realtà, la squadra in sua assenza vince sempre, anche fuori casa, e questo sarà forse il motivo per gli sberleffi dei prossimi giorni. Scherzi a parte, grande soddisfazione per la Fortitudo, che esce dal sabato ferrarese non solo con la certezza dei playoff (per la posizione definitiva c’è da aspettare, come ovvio) ma anche con una prova discretamente sontuosa. Partendo dal presupposto che in giro ci saranno quintetti più forti del proprio, ma quando poi c’è da andare a girar di panchine, Bologna ha opzioni e le altre proprio no. Poi magari non capiterà sempre che due giocatori avversari facciano la partita perfetta da ex (Soloperto, ma soprattutto Losi), però è un dato di fatto che le altre devono distribuire minutaggi in un modo, la Fortitudo in un altro. Arrivando quindi, così, a poter giocare le ultime azioni con meno stanchezza sulle spalle.

Boniciolli potrà anche essere un po’ ripetitivo nelle sue dichiarazioni, a Costa Volpino fischiano le orecchie ogni volta che lui parla, ma intanto l’obiettivo è stato raggiunto. Si potrà disquisire sul fatto che fosse un atto dovuto o meno, ieri nel dopopartita il coach ha preferito tenersi adiacente alle polemiche uscite nei giorni scorsi per bocca di ex dirigenti senza tirar pietrate. Questione di punti di vista: la cosa che però conta è che Bologna si sarà anche qualificata alla penultima giornata, ma che sembra in condizioni fisiche e mentali, oltre che tecniche, superiori alla propria classifica. Classifica che è figlia di un inizio sofferto, tra gettonari e campo neutro, ma che oggi parla di quattro vittorie consecutive e, quindi, tante cose che il ranking non dice. Se ne parlerà, intanto che ci si goda il raggiungimento dell’obiettivo, ricordando che non conta quando questo è arrivato, quanto piuttosto il come: e non pare una brutta cosa.


Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore - Candi sembra sempre più in forma, e ieri ha messo due cesti che ricordano, come gestione, l’antico Basile. La capacità di Daniel di restare in partita malgrado i falli e quella di Flowers di riciclarsi difensore una volta capito che la palla non andava a canestro come in altre occasioni. E la freddezza di Italiano. E il muro di tifosi biancoblu.

Ne abbiamo avute di occasioni perdendole - Montano non è forse nel suo momento migliore, diciamo. E Quaglia (ci scusi per il reato di lesa maestà) ieri non ha sfruttato al meglio i minuti avuti. Ma, sappiamo benissimo, è solo perché, magnanimo, non voleva distruggere i propri avversari.

OZZANO, SALVEZZA MATEMATICA
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE