LA VIRTUS 2023-24, IN TRANSIZIONE VERSO UN NUOVO CICLO
La notizia della possibile - anzi probabile, appena si troverà l’accordo per il buyout - partenza di Toko Shengelia ha scosso un po’ l’ambiente bianconero, che nelle ultime settimane ha già dovuto fare i conti con parecchi addii eccellenti, alcuni previsti (Teodosic e Weems) e altri meno, Ojeleye.
Quel che non va dimenticato è che il tutto va inquadrato non solo nel nuovo scenario economico evocato da coach Sergio Scariolo, ma anche nel nuovo scenario societario.
Quel che è successo il 28 giugno scorso - ovvero l’ingresso di CRIBIS nel capitale sociale bianconero - ha dato l’avvio a un processo che - nel medio periodo - porterà la Virtus dalla proprietà unica di Massimo Zanetti a quella di un gruppo di imprenditori. In questa stagione 2023-24 - che da questo punto di vista è di transizione - è stato fissato un budget (17 milioni di euro lordi per la squadra) e al management è stato chiesto di rispettarlo, e così sta succedendo.
Dal punto di vista sportivo, la transizione implica uscire lentamente dal ciclo iniziato nell’estate 2019 con l’arrivo di Milos Teodosic, e che ha portato alla vittoria dello scudetto 2021 e dell’Eurocup 2022, oltre che di due supercoppe.
La Segafredo - almeno per ora - non firmerà più contratti di un certo tipo - il tetto è stato messo a 1.5 milioni - ma rispetterà quelli in essere, portandoli a naturale scadenza. Alcuni giocatori - considerati a fine ciclo - sono stati lasciati partire, con altri (Belinelli, Cordinier, Abass) si sono trovati validi accordi per il rinnovo. Altri ancora, come Hackett, Lundberg, Mickey, Shengelia, lo stesso Scariolo, hanno tutti un contratto corposo e sono in scadenza a giugno 2024. Se qualche giocatore tecnicamente non interessa (Lundberg) si proverà a farlo uscire, gli altri restano, e (Shengelia) potrebbero partire con un anno di anticipo solo in caso di proposta indecente o comunque di un corposo buyout. E i soldi risparmiati saranno reinvestiti, prendendo giocatori di valore garantito per l’Eurolega (Dobric e Polonara) o in netta crescita (Smith e Cacok), facendo quindi investimenti per il futuro. Se Shengelia partirà potrebbe arrivare un "4" di alto livello, e - tra l'altro - in questa estate sono arrivati giocatori inseguiti da tempo, almeno nel caso di Smith e Polonara.
Ne uscirà una Virtus sicuramente più equilibrata, magari con meno picchi di talento individuale, ma non necessariamente peggiore. E si proverà a gettare le basi di un nuovo ciclo. Quello aperto nel 2019 - che tante soddisfazioni ha regalato ai tifosi - si è concluso. Questo è un dato di fatto, e ora si guarda al futuro, da ogni punto di vista. Sul campo, dietro le scrivanie e anche per il nuovo palasport, la cui costruzione potrà iniziare appena arriverà il via libera dal Consiglio Comunale, indicativamente a settembre.